NOTIZIE DI ATTUALITA'
Oggi, 29 Luglio, la Chiesa celebra la memoria dei Santi Marta, Maria e Lazzaro di Betania PDF Stampa
Scritto da Giancarlo D'Amico   
Lunedì 29 Luglio 2024 07:20

Nella casa di Betania il Signore Gesù ha sperimentato lo spirito di famiglia e l'amicizia di Marta, Maria e Lazzaro, e per questo il Vangelo di Giovanni afferma che egli li amava. Marta gli offrì generosamente ospitalità, Maria ascoltò docilmente le sue parole e Lazzaro uscì prontamente dal sepolcro per comando di Colui che ha umiliato la morte. La tradizionale incertezza della Chiesa latina circa l’identità di Maria – la Maddalena a cui Cristo apparve dopo la sua resurrezione, la sorella di Marta, la peccatrice a cui il Signore ha rimesso i peccati – che decise l’iscrizione della sola Marta il 29 luglio nel Calendario Romano, ha trovato soluzione in studi e tempi recenti, come attestato dall’odierno Martirologio Romano che commemora in quello stesso giorno anche Maria e Lazzaro. Inoltre, in alcuni Calendari particolari i tre fratelli sono celebrati insieme in tale giorno. Pertanto, considerando l’importante testimonianza evangelica da essi offerta nell’ospitare in casa il Signore Gesù, nel prestargli ascolto cordiale, nel credere che egli è la risurrezione e la vita, il Sommo Pontefice Francesco ha disposto che il 29 luglio figuri nel Calendario Romano Generale la memoria dei santi Marta, Maria e Lazzaro.

 

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Prima lettura

Dalla prima lettera di san Giovanni apostolo         4, 7-16


Se ci amiamo gli uni gli altri, Dio rimane in noi.

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Salmo responsoriale

Rit. Gustate e vedete com’è buono il Signore.           dal salmo 33
 

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Vangelo

Dal Vangelo secondo Giovanni              11, 19-27

Io credo che sei il Cristo, il Figlio di Dio.

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Meditiamo insieme


Oggi abbiamo la possibilità di rivalutare santa Marta (che da qualche anno si celebra insieme alla sorella Maria e al fratello Lazzaro) e di riconoscere in lei il modello del discepolo chiamato a credere in Cristo, anche nel momento della prova. La sua professione di fede, infatti, anticipa il credo della Chiesa nel Signore risorto. La morte dell’amico Lazzaro che Gesù – come gli rimprovera amichevolmente Marta – avrebbe potuto impedire, diventa l’evento dal quale partire per “glorificare Dio e suo Figlio”, Gesù Cristo, ed ottenere che “i discepoli credano in lui”. Anche in questo viene anticipata la fede fondante della Chiesa nel Signore crocifisso e risorto. Marta ha già un inizio di fede: crede che Gesù, in quanto uomo di Dio avrebbe potuto allontanare la morte dal fratello Lazzaro, come avevano fatto Elia ed Eliseo nell’Antico Testamento. E credeva, come insegnavano i farisei del tempo, che Lazzaro sarebbe risorto «nell’ultimo giorno». Gesù s’inserisce in questo nucleo di fede e chiede all’amica e discepola di credere prima ancora che il fratello esca dalla tomba, che Lui è già, “al presente”, «la risurrezione e la vita». Di crederlo anche di fronte all’evidenza della morte, in modo da «vedere [in tutto ciò] la gloria di Dio». È quanto chiede anche a noi la Chiesa, quando perdiamo una persona cara. Non dobbiamo trattenere le lacrime, dato che Gesù ha pianto davanti alla tomba dell’amico; abbiamo anche il diritto, come hanno fatto Marta e Maria, di chiedere conto al Signore di quello che ci è accaduto, ma poi dobbiamo credere in Lui e affidargli i nostri cari defunti perché con Lui abbiano «la risurrezione e la vita».

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Preghiamo insieme

  

Accogliere, ascoltare, servire Gesù che viene è il senso della vita cristiana. Vivendo insieme l'atteggiamento di Marta, di Maria e di Lazzaro chiediamo:
Signore, donaci un cuore attento.

Perchè la Chiesa diventi la tenda in cui tutti gli uomini si sentano accolti e amati. Preghiamo:

Perchè ogni battezzato viva le opere di misericordia come un dovere amoroso. Preghiamo:

Perchè il nostro atteggiamento umile e servizievole cementi l'unione in famiglia, fra amici, e in ogni occasione d'incontro. Preghiamo:

Perchè i cristiani imparino a dosare i tempi della loro giornata, riservandone la primizia alla lode del Signore. Preghiamo:

Perchè l'accoglienza di Gesù nell'Eucaristia e nella sua parola ci insegni a prediligere l'essenziale della vita. Preghiamo:

Dio onnipotente ed eterno, il cui Figlio a Betania fu ospite amato nella casa dei santi Marta, Maria e Lazzaro, dona anche a noi di essere pronti a servire Gesù nei fratelli perché al termine della vita veniamo da te accolti nella tua casa.  

LITURGIA DELLE ORE - Volume III

 Prima Lettura

Dalla seconda lettera ai Corinzi di san Paolo apostolo   (8, 1-24)

Paolo chiede una «colletta» per la chiesa di Gerusalemme

Seconda Lettura

Dai «Discorsi» di sant'Agostino, vescovo   (Disc. 103, 1-2. 6; PL 38, 613-615)
 

Felici coloro che hanno meritato di ricevere il Signore nella propria casa  

Lunedì della I settimana, ufficio della memoria dal Comune dei santi. Antifone proprie al Benedictus e al Magnificat.


Impegno di vita


Oggi, ricordando i santi Marta, Maria e Lazzaro di Betania, amici del Signore, vivrò il giusto equilibrio tra la preghiera e l'azione, riservando del tempo all'ascolto del Signore.

 

INTENZIONE DI PREGHIERA DEL GIORNO


Perchè le donne diano un notevole contributo alla santità ed operosità della Chiesa con la parola e con l'esempio.

 

MESSAGGIO DEL GIORNO

Lazzaro è morto ed è stato sepolto, ma Marta, crede fermamente che Gesù potrà qualunque cosa. “Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà; chiunque vive e crede in me, non morirà in eterno”: le dice Gesù. E “la grande luce di queste parole prevale sul buio del grave lutto causato dalla morte” del fratello. “Marta le accoglie e con una salda professione di fede dichiara: ‘Sì, o Signore, io credo che tu sei il Cristo, il Figlio di Dio, colui che viene nel mondo’. Le parole di Gesù fanno passare la speranza di Marta dal lontano futuro al presente: la risurrezione è già vicina a lei, presente nella persona di Cristo”.   Papa Francesco

 

 

Lunedì 29 Luglio 2024
 


Le Udienze Generali del mercoledì sono sospese per tutto il mese di Luglio. Riprenderanno mercoledì 7 Agosto.

L’unico appuntamento pubblico rimane l’Angelus della Domenica (4, 11, 15, 18 e 25 Agosto).

 

 

Lunedì 29 Luglio 2024


 

Oggi, 28 Luglio, la Chiesa celebra la XVII Domenica del tempo ordinario PDF Stampa
Scritto da Giancarlo D'Amico   
Domenica 28 Luglio 2024 07:45

 

Celebriamo oggi la XVII domenica del tempo ordinario e il vangelo di oggi ci presenta il miracolo della moltiplicazione dei pani e dei pesci. È questa un'ulteriore manifestazione della divinità di Cristo e soprattutto della vicinanza del Signore alle sofferenze ed ai bisogni dell'umanità. Egli è venuto a sanare le ferite del cuore e dello spirito, ma non ha trascurato anche le esigenze ed i bisogni fondamentali della persona umana. Il preoccuparsi da parte di Gesù di quanti lo seguivano e che erano in necessità fisiche ci attesta che il Vangelo è anche promozione umana, rispetto dei diritti fondamentali della persona, tra cui quelli del cibo, del vestito, della casa, del lavoro. Sono qui indirettamente accennati i tempi della teologia morale sociale, che ha a cuore anche il benessere della persona. Il miracolo dell'amore e della solidarietà, quello della carità vissuta ci indica nella moltiplicazione dei pani come e dove è possibile reperire le piccole e grandi risorse per sfamare milioni di persone nel mondo: solo da un cuore generoso di pochi e molti, solo con la disponibilità soggettiva e collettiva possiamo affrontare le sfide della miseria e della fame dell'uomo e del mondo d'oggi. Gesù ci dice che basta poco per fare il miracolo della moltiplicazione, basta il cuore.

 

 

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Prima lettura

Dal secondo libro dei Re        4, 42-44

Ne mangeranno e ne faranno avanzare.

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Salmo responsoriale

Rit. Apri la tua mano, Signore, e sazia ogni vivente.           dal salmo 144 

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Seconda lettura

Dalla lettera di san Paolo apostolo agli Efesini        4, 1-6

Un solo corpo, un solo Signore, una sola fede, un solo battesimo. 

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Vangelo

Dal Vangelo secondo Giovanni             6, 1-15

Distribuì a quelli che erano seduti quanto ne volevano.
 

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Meditiamo insieme

Per cinque domeniche consecutive (dalla diciassettesima alla ventunesima), la liturgia domenicale interrompe la lettura continuata del Vangelo di Marco per far luogo all'intero capitolo sesto di san Giovanni. La ragione di tale inserzione risiede nella volontà di approfondire il tema del "pane" a cui è giunta la narrazione di Marco. Il capitolo sesto di Giovanni che si apre appunto con la narrazione della moltiplicazione dei pani. Giovanni introduce nella narrazione accennando alla consueta scena delle folle che si accalcano attorno a Gesù. Egli sale sul monte, circondato dai discepoli, e si mette a sedere, com'è di ogni maestro. E guarda tutta quella folla: "Alzati quindi gli occhi, vide una grande folla che veniva da lui". Nell'Eucaristia di oggi chiediamo al Signore due cose importanti: l'unità tra tutti i cristiani e il superamento delle ingiustizie che esistono oggi nel mondo soprattutto nei confronti dei più poveri, di chi non ha niente e muore per fame, inedia, malattie di ogni genere perché un'altra parte dell'umanità, quella del benessere, si dimentica di tale emergenza distratta come è da altre insignificanti cose. La nostra Eucaristia diventi moltiplicazione di gesti di amore e di solidarietà.

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Preghiamo insieme


 

Gesù ha moltiplicato il cibo per compassione verso le persone che lo seguivano e che erano affamate. Preghiamo il Padre perché la nostra vita sia coerente con ciò che Gesù ci ha insegnato a vivere.
Preghiamo insieme e diciamo: Ascoltaci, o Signore.

Per la Chiesa e i suoi testimoni: sappiano denunciare l'ingiustizia di un sistema economico che rende i ricchi sempre più ricchi e porta all'indigenza coloro che non hanno risorse, preghiamo.

Per quanti hanno l'incarico di governare: si distinguano per il disinteresse e per la dedizione al loro compito di servizio alla società civile, proponendosi anche come esempio di vita, preghiamo.

Per i popoli tormentati dalla guerra e dalla fame: gli organismi internazionali e la sensibilità dell'opinione pubblica impediscano il proliferare della violenza e delle ingiustizie, preghiamo.

Per gli insegnanti e per gli educatori: perché i giovani crescano nell'apprezzare il valore della solidarietà e sappiano farsi capaci di gesti solidali verso i più poveri, preghiamo.

Per la nostra comunità, perché la condivisione dello stesso pane e la celebrazione dell'Eucaristia unisca tutti noi, nella condivisione dei nostri doni e carismi, preghiamo.

Signore, aiutaci a continuare con la nostra vita cristiana il miracolo che tu hai operato in favore di tutti gli uomini, affamati della tua Parola. Tu sei Dio e vivi e regni nei secoli dei secoli.

 

 

LITURGIA DELLE ORE - Volume III

 Prima Lettura

Dalla seconda lettera ai Corinzi di san Paolo apostolo   (7, 2-16)

Gioia dell'apostolo per il pentimento dei cristiani di Corinto

Seconda Lettura


Dalle «Omelie sulla seconda lettera ai Corinzi» di san Giovanni Crisostomo, vescovo   (Om. 14, 1-2; PG 61, 497-499)
 

Sovrabbondo di gioia in ogni tribolazione

 

Domenica della I settimana, ufficio della XVII Domenica del tempo ordinario; Te Deum. Antifone al Benedictus e al Magnificat anno B.

 

Impegno di vita

Come il ragazzo del vangelo, oggi, cercherò di mettere gratuitamente nelle mani del Signore e in quelle dei fratelli un mio dono, un mio bene, i miei pani e i miei pesci. 

 

INTENZIONE DI PREGHIERA DEL GIORNO   


Perchè i popoli che a tutt'oggi soffrono e muoiono di fame abbiano l'aiuto e la condivisione di quanti sono nell'abbondanza in modo che a nessuno manchi il necessario.

 

   MESSAGGIO DEL GIORNO

 

I soldi sono insufficienti per il pane che manca, il pane che c'è basta per una sola persona. Ma sarà proprio il dono di uno solo che sazierà tutti. Ognuno infatti, dando ciò che ha, realizza pienamente l'essere figlio del Padre e fratello degli altri. Questo, e non altro, è il pane che sazia.  Silvano Fausti

 

  

 

Domenica 28 Luglio 2024

 

- Alle ore 12 Angelus recitato dal Santo Padre Francesco in Piazza San Pietro.

 


 

 

Domenica 28 Luglio 2024



- Alle ore 18,30 nella Basilica Cattedrale di Patti il Vescovo Guglielmo presiede il Pontificale in onore della Patrona, Santa Febronia vergine e martire; alle ore 20 solenne processione con il simulacro e le reliquie di Santa Febronia per le vie cittadine.

Oggi, 27 Luglio, la Chiesa ricorda San Pantaleone, martire PDF Stampa
Scritto da Giancarlo D'Amico   
Sabato 27 Luglio 2024 07:15

Pantaleone, nativo di Nicomedia in Bitinia, educato cristianamente dalla madre Eubule (ricordata nel Sinassario Costantinopolitano al 30 marzo), ma non ancora battezzato, è affidato dal padre pagano al grande medico Eufrosino e apprende la medicina tanto perfettamente da meritarsi l'ammirazione e l'affetto dell'imperatore Massimiano. Si avvicina alla fede cristiana da esempio e dalla dottrina di Ermolao, presbitero cristiano che vive nascosto per timore della persecuzione, il quale lo convince progressivamente ad abbandonare l'arte di Asclepio, garantendogli la capacità di guarire ogni male nel solo nome di Cristo: di ciò fa esperienza lo stesso Pantaleone, il quale, dopo aver visto risuscitare alla sola invocazione dei Cristo un bambino morto per il morso di una vipera, si fa battezzare. La guarigione di un cieco, che si era rivolto a lui dopo aver consumato tutte le sostanze appresso ad altri medici, provoca la guarigione spirituale e la conversione sia del cieco che del padre del santo. Alla sua morte Pantaleone, distribuito il patrimonio ai servi e ai poveri, diventa il medico di tutti, suscitando per l'esercizio gratuito della professione l'invidia e il risentimento dei colleghi e la conseguente denunzia all'imperatore. Il cieco, chiamato a testimoniare, nell'evidenziare la gratuità e la rapidità della guarigione, nonché l'incapacità e la venalità degli altri medici, fa l'apologia di Cristo contro Asclepio, guadagnandosi perciò il martirio.

 

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Prima lettura

Dal libro del profeta Geremia        7, 1-11

Forse per voi è un covo di ladri questo tempio sul quale è invocato il mio nome?

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Salmo responsoriale

Rit. Quanto sono amabili le tue dimore, Signore degli eserciti.           dal salmo 83  

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Vangelo

Dal Vangelo secondo Matteo             13, 24-30


Lasciate che l’una e l’altro crescano insieme fino alla mietitura.
 

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Meditiamo insieme

La Parola cresce in noi, come il buon grano. Ma non da sola. La zizzania, seminata dal nemico, dall'oppositore, dal menzognero, cresce insieme al buon grano. Lo vediamo attorno a noi, lo vediamo nella Chiesa, lo vediamo in noi stessi. Vediamo luce e tenebre convivere, grazia e peccato, santità e dannazione, bene e male... Presenti in noi stessi quotidianamente, che si affrontano, che si combattono, a volte siamo tutti di Dio, a volte siamo solo del mondo, rassegnati e senza speranza, abituati al male, ingrigiti nelle scelte. Quanto vorremmo non essere fragili! Essere solo buon grano! Essere un campo straordinariamente ricco e fecondo! Quanto vorremmo non fare i conti con la parte oscura! E, in fondo, anche noi pensiamo come i servi della parabola: strappiamo via la zizzania! Ma è saggio, il padrone, non ha l'ansia di perfezione spirituale che noi abbiamo. Vorremmo essere dei santi e dei giusti, Dio ci chiede di essere dei figli pazienti con i nostri limiti e con la nostra tenebra che non va mai assecondata, ma accolta e trasfigurata. Cresciamo nell'umiltà, pensiamo ad irrigare il grano, la zizzania, al tempo opportuno, sarà Dio a strapparla.

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Preghiamo insieme


Eravamo dispersi e ora siamo popolo di Dio, orfani e ora siamo suoi figli, peccatori e ora siamo santi. Ringraziamolo e preghiamolo, dicendo: Salvaci, Signore, per la gloria del tuo nome.

Perché la tua Chiesa annunci sempre l'alleanza eterna che hai fatto con noi nel sangue di Cristo. Preghiamo:

Perché tutti gli uomini sentano il bisogno di tempo e di silenzio, per dedicarli solamente a te. Preghiamo:

Perché chi è affaticato dalla difficoltà e dallo scoraggiamento, scopra i segni della tua presenza nella sua vita.
Preghiamo:

Perché coloro che sono tentati dal farsi giustizia da soli, trovino, nella comunità cristiana, la solidarietà e l'aiuto per una soluzione evangelica. Preghiamo:

Perché il male presente nella società non oscuri la certezza della vittoria della vita sul peccato e sulla morte. Preghiamo:

Eterno Padre, ti ringraziamo per i tanti benefici con cui riempi e illumini la nostra povera storia, soprattutto l'amore con cui attendi paziente e fedele. Il tuo Figlio Gesù Cristo, morto e risorto, che ora offriamo a te in questa celebrazione, sia la nostra lode per i secoli eterni. Amen.

LITURGIA DELLE ORE - Volume III

 Prima Lettura

Dalla seconda lettera ai Corinzi di san Paolo apostolo   (6, 1 - 7, 1)

Le tribolazioni di Paolo. Esortazione alla santità

Seconda Lettura

Dalle «Omelie sulla seconda lettera ai Corinzi» di san Giovanni Crisostomo, vescovo   (Om 13, 1-2; PG 61, 491-492)
 

Il nostro cuore si è aperto per voi
 

Sabato della IV settimana, ufficio della feria del tempo ordinario (fino all'Ora Nona); Primi Vespri della XVII Domenica del tempo ordinario, antifona al Magnificat anno B.

 

Impegno di vita

Farò attenzione a ciò che lo Spirito Santo vorra suggerirmi oggi, per vivere con più fedeltà la mia condizione di cristiano nel mondo.

 

INTENZIONE DI PREGHIERA DEL GIORNO  

 

Per i genitori e gli educatori, perché distinguano, in origine, le molteplici inclinazioni dei ragazzi.

 

  MESSAGGIO DEL GIORNO

 

Ascoltare per portare frutto: questa azione da una parte opera dello Spirito, dall'altra necessitata dalla nostra collaborazione, evidenzia nel risultato utile l'ideale del cammino di chi riceve la seminagione della Parola.  Luciano Sanvito

 

  

 

Sabato 27 Luglio 2024
 


Le Udienze Generali del mercoledì sono sospese per tutto il mese di Luglio. Riprenderanno mercoledì 7 Agosto nell’Aula Paolo VI.

L’unico appuntamento pubblico rimane l’Angelus della Domenica (28 Luglio, 4, 11, 15, 18 e 25 Agosto).


 

 

Sabato 27 Luglio 2024



- In Cattedrale ultimo giorno del Triduo in preparazione alla festa patronale di Santa Febronia Trofimena. Ore 19 Santa Messa celebrata da Basilio Rinaudo, Vicario Generale. Alle ore 19.30 Primi Vespri solenni.

Oggi, 26 Luglio, la Chiesa celebra la memoria dei Santi Gioacchino e Anna, genitori della Beata Vergine Maria PDF Stampa
Scritto da Giancarlo D'Amico   
Venerdì 26 Luglio 2024 07:15

Anna e Gioacchino sono i genitori della Vergine Maria. Gioacchino è un pastore e abita a Gerusalemme, anziano sacerdote è sposato con Anna. I due non avevano figli ed erano una coppia avanti con gli anni. Un giorno mentre Gioacchino è al lavoro nei campi, gli appare un angelo, per annunciargli la nascita di un figlio ed anche Anna ha la stessa visione. Chiamano la loro bambina Maria, che vuol dire «amata da Dio». Gioacchino porta di nuovo al tempio i suoi doni: insieme con la bimba dieci agnelli, dodici vitelli e cento capretti senza macchia. Più tardi Maria è condotta al tempio per essere educata secondo la legge di Mosè. Sant'Anna è invocata come protettrice delle donne incinte, che a lei si rivolgono per ottenere da Dio tre grandi favori: un parto felice, un figlio sano e latte sufficiente per poterlo allevare. È patrona di molti mestieri legati alle sue funzioni di madre, tra cui i lavandai e le ricamatrici.

 

 

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Prima lettura

Dal libro del profeta Geremia      3, 4-17

Vi darò pastori secondo il mio cuore; a Gerusalemme tutte le genti si raduneranno.

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Salmo responsoriale

Rit. Il Signore ci custodisce come un pastore il suo gregge.      dal salmo Ger 31, 10-13
 

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Vangelo

Dal Vangelo secondo Matteo              13, 18-23

Colui che ascolta la Parola e la comprende, questi dà frutto. 

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Meditiamo insieme

 

È difficile accogliere la Parola, difficile capirne il significato profondo. Difficile farla vibrare nella quotidianità e ispirare le nostre scelte alle indicazioni che da essa ricaviamo. Per molte ragioni: la mancanza di tempo, la mancanza di cultura biblica minima, la fatica a penetrare una Parola spesso complessa e da situare storicamente... Ma anche a causa di una certa nostra pigrizia mentale che ci fa credere di saperne già abbastanza, di non averne bisogno, di essere sufficientemente cristiani, sufficientemente discepoli, che in fondo siamo migliori dei tanti che non vanno in Chiesa e che non credono. Dio continua a seminare la sua Parola a piene mani, esagerando, la troviamo ovunque. Possiamo trovarla stampata, organizzata in sussidi di preghiera (come questo!), scaricarla da internet, farcela arrivare gratuitamente ogni giorno sul nostro cellulare. Ma è il cuore a doversi aprire per poterla accogliere. E la volontà deve crescere per non lasciare che la Parola diventi la moda di un momento, l'entusiasmo di un tempo limitato, per non lasciare che la Parola venga soffocata dall'ansia della vita quotidiana. E se apriamo il cuore, la Parola (non noi!) in noi porterà frutto...

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Preghiamo insieme


Dal Padre celeste discende ogni maternità e paternità, poichè in lui è la sorgente perenne della vita. Con gioia e fiducia, preghiamo: Sostieni la nostra speranza, Signore.

Ci hai dato Maria, madre di Gesù e madre nostra: dona al mondo la certezza che tu rispondi sempre alle attese degli uomini. Preghiamo:

Ci hai dato la Chiesa, grembo fecondo di credenti: sia il segno evidente della tua volontà di salvezza. Preghiamo: 

Ci hai dato una schiera infinita di papà e mamme che hanno popolato la terra: il frutto del loro amore confermi la tua benevolenza per tutto ciò che hai creato. Preghiamo:

Ci hai dato il Cristo, nostro fratello e salvatore: apri il cuore del popolo ebreo perchè veda in lui la realizzazione della promessa fatta ad Abramo. Preghiamo:

Ci hai dato santi e profeti: conserva tutto ciò che è giusto e buono ai tuoi occhi e fà fiorire la nostra città con il dono della tua grazia. Preghiamo:

Dio dei nostri padri, che ai santi Gioacchino e Anna hai dato il privilegio di avere come figlia Maria, madre del Signore, per loro intercessione concedi ai tuoi fedeli di godere i beni della salvezza eterna.

LITURGIA DELLE ORE - Volume III

 Prima Lettura

Dalla seconda lettera ai Corinzi di san Paolo, apostolo       (4, 5-18)

Fragilità e fiducia dell'Apostolo

Seconda Lettura

Dai «Discorsi» di san Giovanni Damasceno, vescovo   (Disc. 6, per la Natività della B. V. Maria 2. 4. 5. 6; PG 96, 663. 667.670)


Li conoscerete dai loro frutti 

Venerdì della IV settimana, ufficio della memoria con parti proprie.


Impegno di vita

Oggi non lascerò che le difficoltà e i fallimenti mi impediscano di annunciare il Vangelo, non solo con la parola, ma, soprattutto, con la vita.

 

INTENZIONE DI PREGHIERA DEL GIORNO   



Perchè gli anziani non si lascino vincere dallo sconforto, ma per la forza della fede e l'intercessione dei santi Gioacchino e Anna, nonni di Gesù, sentano che il Signore è vicino a ciascuno di loro.

 

  MESSAGGIO DEL GIORNO  

 

O Gioacchino ed Anna, coppia castissima! Voi, conservando la castità prescritta dalla legge naturale, avete conseguito, per divina virtù, ciò che supera la natura: avete donato al mondo la madre di Dio che non conobbe uomo. Voi, conducendo una vita pia e santa nella condizione umana, avete dato alla luce una figlia più grande degli angeli ed ora regina degli angeli stessi.  San Giovanni Damasceno

 

 

  

 

Venerdì 26 Luglio 2024

 

Le Udienze Generali del mercoledì sono sospese per tutto il mese di Luglio. Riprenderanno mercoledì 7 Agosto nell’Aula Paolo VI.

L’unico appuntamento pubblico rimane l’Angelus della Domenica (28 Luglio, 4, 11, 15, 18 e 25 Agosto).


 

  

 

Venerdì 26 Luglio 2024


- In Cattedrale secondo giorno del Triduo in preparazione alla festa patronale di Santa Febronia Trofimena. Ore 19 Santa Messa celebrata da don Carmelo Paparone, parroco di Mongiove. Alle ore 21.30 Pellegrinaggio dei portanti delle vare processionali dalla Chiesa di Santa Fibrunedda e celebrazione comunitaria del Sacramento della Riconciliazione.

 

Oggi, 25 Luglio, la Chiesa celebra la festa di San Giacomo, Apostolo PDF Stampa
Scritto da Giancarlo D'Amico   
Giovedì 25 Luglio 2024 07:20

 

È detto “Maggiore” per distinguerlo dall’apostolo omonimo, Giacomo di Alfeo. Lui e suo fratello Giovanni sono figli di Zebedeo, pescatore in Betsaida, sul lago di Tiberiade. Chiamati da Gesù (che ha già con sé i fratelli Simone e Andrea) anch’essi lo seguono (Matteo cap. 4). Nasce poi il collegio apostolico: "(Gesù) ne costituì Dodici che stessero con lui: (...) Simone, al quale impose il nome di Pietro, poi Giacomo di Zebedeo e Giovanni fratello di Giacomo, ai quali diede il nome di Boanerghes, cioè figli del tuono" (Marco cap. 3). Con Pietro saranno testimoni della Trasfigurazione, della risurrezione della figlia di Giairo e della notte al Getsemani. Conosciamo anche la loro madre Salome, tra le cui virtù non sovrabbonda il tatto. Chiede infatti a Gesù posti speciali nel suo regno per i figli, che si dicono pronti a bere il calice che egli berrà. Così, ecco l’incidente: "Gli altri dieci, udito questo, si sdegnarono". E Gesù spiega che il Figlio dell’uomo "è venuto non per essere servito, ma per servire e dare la sua vita in riscatto per molti" (Matteo cap. 20). E Giacomo berrà quel calice: è il primo apostolo martire, nella primavera dell’anno 42.  

 

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Prima lettura

Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi         4, 7-15

Hai domandato per te la sapienza.

 

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Salmo responsoriale

Rit. Chi semina nelle lacrime mieterà nella gioia.           dal salmo 1258

 

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Vangelo

Dal Vangelo secondo Matteo           20, 20-28

Il mio calice, lo berrete. 

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Meditiamo insieme

Giacomo, fratello di Giovanni, figlio di Zebedeo, strappato alla pesca insieme al fratello Giovanni, già discepolo del Battista. Gesù vuole lui, Simon Pietro e Andrea insieme con sé, nei momenti più significativi della sua missione: dalla trasfigurazione al Tabor, alla resurrezione della figlia di Giairo, nella dolorosa veglia al Getsemani. Giacomo fu il primo tra i dodici ad essere ucciso, sotto Erode Antipa, ed una antica leggenda vuole che riuscì a convertire un soldato, che venne decapitato insieme con lui. Un gigante della fede, uno dei discepoli che ha vissuto un rapporto intimissimo col Signore Gesù. Eppure, rileggendo la pagina che oggi la liturgia sfacciatamente ci propone, restiamo perplessi. No, Giacomo non ha fatto una gran figura chiedendo al Signore una "spintarella" nel futuro governo del Regno di Dio? Grandezza e miseria convivono nel cuore degli uomini, anche in quello degli uomini più grandi. È una splendida lezione, quella di oggi: noi che vorremmo una santità asettica, che desideriamo una Chiesa fatta solo di santità, che ci scandalizziamo per i limiti dei credenti (sempre e solo quelli degli altri), impariamo che Dio non ha paura di avere accanto a sé dei peccatori, fragili arrivisti, infantili discepoli che, pur avendo visto la gloria e il dolore di Dio, restano ciò che egli vuole. Strumenti che egli usa per manifestare la sua gloria e la sua misericordia.

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Preghiamo insieme

 

Non c'è amore più grande di chi dona la sua vita, come fece l'apostolo Giacomo, sulle orme di Gesù. Rinnoviamo la nostra fede pregando insieme e dicendo: Donaci, Padre, di servire con amore.

Signore, tu vuoi che la terra sia una casa fraterna: aiuta gli uomini a vivere come amici gli uni degli altri, a preferire l'uguaglianza al dominio, l'umiltà all'apparente potenza.
Preghiamo:

Signore, hai scelto i nostri vescovi come successori degli apostoli; sull'esempio di san Giacomo rendili pronti a seguirti, testimoni della luce del Cristo, disponibili a bere il calice della sofferenza e della morte. Preghiamo:

Signore, lo Spirito ci abilita ad essere veri discepoli di Cristo: donaci la pazienza di saper attendere con fede la piena realizzazione del tuo regno. Preghiamo:

Signore, hai mandato il tuo Figlio non a essere servito ma a servire: conforta quanti si dedicano gratuitamente, per tuo amore, all'assistenza dei malati e dei poveri. Preghiamo:

Signore, vuoi che la Chiesa sia una, santa, cattolica e apostolica: santifica questa nostra comunità, perchè in comunione con tutte le altre comunità, sia un segno di salvezza per la nostra città. Preghiamo:


Dio onnipotente ed eterno, tu hai voluto che san Giacomo, primo fra gli Apostoli, sacrificasse la vita per il Vangelo; per la sua gloriosa testimonianza conferma nella fede la tua Chiesa e sostienila sempre con la tua protezione.
 

LITURGIA DELLE ORE - Volume III

 Prima Lettura

Dalla prima lettera ai Corinzi di san Paolo, apostolo     (4, 1-16)

Facciamoci imitatori dell'Apostolo come egli lo è di Cristo

Seconda Lettura

Dalle «Omelie sul vangelo di Matteo» di san Giovanni Crisostomo, vescovo   (Om. 65, 2-4; PG 58, 619-622)

Partecipi alla passione di Cristo 

Ufficio della festa con parti proprie; Te Deum.


 Impegno di vita


Farò un gesto concreto di servizio, prendendomi cura con generosità di qualche esigenza dei miei familiari.

 

INTENZIONE DI PREGHIERA DEL GIORNO 

 

Per tutti coloro che soffrono persecuzione a causa del nome di Gesù, perchè il loro sacrificio, sull'esempio di san Giacomo, sia germe di una nuova primavera di vita cristiana.

 

  MESSAGGIO DEL GIORNO

L'Apostolo Giacomo che ha avuto la fortuna di vivere una parte della sua vita nella profonda intimità con Cristo e che ha pagato con la vita la sua fedeltà, ci aiuti nel pellegrinaggio terreno che ci porta verso il Maestro.  Paolo Curtaz

 

  

Giovedì 25 Luglio 2024
 


Le Udienze Generali del mercoledì sono sospese per tutto il mese di Luglio. Riprenderanno mercoledì 7 Agosto nell’Aula Paolo VI.

L’unico appuntamento pubblico rimane l’Angelus della Domenica (28 Luglio, 4, 11, 15, 18 e 25 Agosto).

 

 
 

 

Giovedì 25 Luglio 2024


- Alle ore 11, a Capizzi, il Vescovo Guglielmo concelebra al Pontificale presieduto da Sua Eminenza il Cardinale Enrico Feroci, Titolare del Santuario del Divino Amore in Roma, in occasione della solennità di San Giacomo Apostolo il Maggiore, "Protettore dell'Aurea e Fedelissima Città di Capizzi".

- In Cattedrale primo giorno del Triduo in preparazione alla festa patronale di Santa Febronia Trofimena. Ore 19 Santa Messa celebrata da don Giuseppe Lombardo, parroco di Patti Marina. Alle ore 19.30 Presentazione del testo di don Pio Sirna su: «Bartolomeo, Febronia, Erasmo: discepoli inviati nel terreno tra Patti e la Costiera Amalfitana».


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