NOTIZIE DI ATTUALITA'
Oggi, 11 Luglio, la Chiesa celebra la festa di San Benedetto abate, patrono d'Europa PDF Stampa
Scritto da Giancarlo D'Amico   
Giovedì 11 Luglio 2024 07:29

Benedetto è il patriarca del monachesimo occidentale. Dopo un periodo di solitudine presso il sacro Speco di Subiaco, passò alla forma cenobitica prima a Subiaco, poi a Montecassino. La sua Regola, che riassume la tradizione monastica orientale adattandola con saggezza e discrezione al mondo latino, apre una via nuova alla civiltà europea dopo il declino di quella romana. In questa scuola di servizio del Signore hanno un ruolo determinante la lettura meditata della parola di Dio e la lode liturgica, alternata con i ritmi del lavoro in un clima intenso di carità fraterna e di servizio reciproco. Nel solco di San Benedetto sorsero nel continente europeo e nelle isole centri di preghiera, di cultura, di promozione umana, di ospitalità per i poveri e i pellegrini. Due secoli dopo la sua morte, saranno più di mille i monasteri guidati dalla sua Regola. Morì il 21 Marzo del 547 ma già sul finire del VII secolo la sua festa, a causa della coincidenza con il periodo della Quaresima, venne trasferita all'11 Luglio. Paolo VI, con la Lettera Apostolica «Pacis nuntius» del 24 Ottobre 1964 lo proclamò patrono d'Europa.

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Prima lettura

Dal libro dei Proverbi       2, 1-9

Inclina il tuo cuore alla prudenza.

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Salmo responsoriale

Rit.   Gustate e vedete com'è buono il Signore.           dal salmo 33 

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Vangelo

Dal Vangelo secondo Matteo              19, 27-29

Voi che mi avete seguito, ricevete cento volte tanto. 

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Meditiamo insieme

 La storia, così come ci è insegnata, è un lungo elenco di eventi, una descrizione di fatti, un'analisi dei protagonisti, per cercare di interpretare lo svolgersi del destino dell'uomo. Ma, lo sappiamo, la storia rischia di essere un lungo elenco di tragedie, di guerre, di violenze, di lutti e, così, si finisce col credere che il cammino dell'uomo è un inevitabile precipitare nel caos. Ciò che cambia è la capacità di adattamento e di progresso dell'uomo che, però, viene male usata: dalla clava siamo giunti alle armi di distruzione di massa. Eppure esiste un'altra storia, una storia "altra". È quella scritta dai cercatori di Dio, quella intessuta nelle vicende e che, nella logica dello Spirito, indirizzano l'umanità verso la luce. San Benedetto da Norcia è protagonista inconsapevole di uno di questi cambiamenti: nel momento tragico del tracollo definitivo dell'Impero romano, Benedetto costruisce una nuova civiltà che per lunghi secoli sarà fonte di equilibrio e di armonia lontano dalle città, facendo diventare i monasteri dei luoghi di cultura, di preghiera e di conciliazione. Ancora oggi Benedetto ci invita a non anteporre nulla all'amore di Cristo e di strutturare la nostra vita e la nostra giornata a partire dall'essenziale. Essenziale che possiamo incontrare grazie alla meditazione della parola e alla preghiera quotidiana. Uniamoci, oggi, ai tanti figli di san Benedetto che cambiano la storia con la propria vita di preghiera.

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Preghiamo insieme


Vivere uniti a Cristo è il segreto di una vita feconda e felice. San Benedetto da Norcia, innestato nella vera vite del vangelo, ha dato frutti che ancor oggi fanno sentire la loro fragranza in tutto l'Occidente. Per questo preghiamo: Salva il tuo popolo, Signore.

Dalla tua Chiesa salga a te la lode perenne, fatta di preghiera e di servizio, di liturgia e di vita. Ti preghiamo:

Gli Ordini monastici e religiosi siano sempre ricchi di vocazioni, come piante vigorose e feconde. Ti preghiamo:

I popoli d'Europa sappiano armonizzare tra loro, diffondendo pace e progresso tra le genti. Ti preghiamo:

I tuoi figli ti offrano la primizia del loro tempo, saggiamente dosando preghiera e lavoro. Ti preghiamo:

Rendi noi, qui riuniti, docili tralci nelle tue mani anche quando viene il momento della potatura, che tu saggiamente decidi. Ti preghiamo:


O Dio, che hai scelto san Benedetto abate e lo hai costituito maestro di coloro che dedicano la vita al tuo servizio, concedi anche a noi di non anteporre nulla all’amore del Cristo e di correre con cuore libero e ardente nella via dei tuoi precetti.
 

LITURGIA DELLE ORE - Volume III

 Prima Lettura

Dalla lettera agli Efesini di san Paolo, apostolo   (4, 1-24)

A ciascuno è stata data la sua grazia, per edificare il corpo di Cristo
  

Seconda Lettura

Dalla «Regola» di san Benedetto, abate
   (Prologo 4-22; cap. 72, 1-12; CSEL 75, 2-5. 162-163)

Non antepongano a Cristo assolutamente nulla

Ufficio della festa con parti proprie; Te Deum. All'Ora media antifone e salmi del giovedì della II settimana.

 

Impegno di vita

Oggi, nella mia pausa contemplativa, rifletterò sulla mia epoca attraversata da gravi crisi ma anche da segni di un nuovo "gemmare" e portare frutti. Chiederò, per intercessione di San Benedetto, il primato dell'interiorità nella mia vita, perché poi il mio agire dia frutti di verità e di bontà là dove vivo.


INTENZIONE DI PREGHIERA DEL GIORNO   

Perché il Signore che ha fatto di san Benedetto abate un faro di luce per i popoli d'Europa, illumini i legislatori e i governanti perchè promuovano la vera civiltà.

 

  MESSAGGIO DEL GIORNO  

La Regola di S. Benedetto ha un'introduzione bellissima che comincia con un verbo: "Ascolta o figlio". "Ascolta", un verbo molto biblico che mette in luce non qualcosa di intellettuale ma i sensi: l'orecchio. "Ascolta": ciò che ci dice questa vita è molto più semplice di come noi la facciamo. Il sogno è la forza per rimettere insieme i pezzi delle nostre storie personali, collettive, politiche e culturali, lo possiamo fare a partire da questa fedeltà: " ascolta o figlio mio". Antonietta Potente

 

  

 

Giovedì 11 Luglio 2024

 

- Le Udienze Generali del mercoledì sono sospese per tutto il mese di Luglio. Riprenderanno mercoledì 7 Agosto.

L’unico appuntamento pubblico rimane l’Angelus della Domenica (14, 21 e 28 Luglio).

 

  

 

Giovedì 11 Luglio 2024


- Ricorre oggi il 117° anniversario della nascita di Mons. Giuseppe Pullano, ultimo Vescovo defunto di Patti, realizzatore della Basilica Santuario di Tindari.

- Il Vescovo Guglielmo, presso il Centro Pastorale «Maria SS. del Tindari» del Seminario estivo di Castell'Umberto, incontra i 23 Sacerdoti della diocesi dai 45 ai 54 anni di età; l'incontro inizia alle ore 9,30 e si conclude con il pranzo.

Oggi, 10 Luglio, la Chiesa ricorda San Silvano, martire PDF Stampa
Scritto da Giancarlo D'Amico   
Mercoledì 10 Luglio 2024 07:17

  

Romagnano Sesia, antico borgo alle porte della Valsesia in provincia e diocesi di Novara, venera come suo patrono San Silvano, di cui celebra la festa ogni anno il 10 luglio.
Il santo è tradizionalmente identificato con uno dei sette figli di Santa Felicita che, secondo il racconto di una nota passio, sarebbero stati uccisi a Roma, con la loro madre, durante la persecuzione dell’imperatore Antonino. Si è molto dibattuto in campo agiografico circa l’attendibilità dei fatti narrati nel testo, che si credeva redatto nel VI secolo e, per la sua evidente dipendenza letteraria dall’episodio biblico dell’uccisione dei fratelli Maccabei, giudicato non meritevole di storicità. A dar ragione di questa opinione sembrava contribuire anche il silenzio di papa Damaso, noto cultore delle memorie dei martiri di cui ricercò e restaurò numerosi sepolcri, che in un carme composto in onore dei martiri Felice e Filippo (due martiri che il testo indica tra i figli della santa), non dimostrò di conoscere eventuali legami famigliari tra loro o con altri martiri sepolti nelle catacombe dell’Urbe.

 

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Prima lettura

Dal libro del profeta Osea        10, 1-3. 7-8.12
 

  È tempo di cercare il Signore. 

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Salmo responsoriale

Rit. Ricercate sempre il volto del Signore.           dal salmo 104

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Vangelo

Dal Vangelo secondo Matteo           10, 1-7

Rivolgetevi alle pecore perdute della casa d’Israele.

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Meditiamo insieme

 
È l'evangelista Marco a redigere per primo quell'elenco. Gesù che chiama a sé quelli che egli volle per stare con lui. È l'iniziativa libera del Maestro che contraddice la prassi dei rabbini della sua epoca: è lui che chiama, non i discepoli che lo scelgono. Ma a questa libera chiamata, iniziativa di Dio, corrisponde una libera risposta. Questa è la Chiesa: l'insieme di coloro che hanno accolto l'invito del Signore a far parte del suo gruppo. Non ci siamo scelti, è Cristo che ci ha scelti e che ci ha chiesto e ci chiede di restare con lui, di dimorare nella sua Parola, di portare il vangelo e di guarire gli indemoniati. La Chiesa non è il club di coloro che si appassionano alle cose religiose, ma l'esperienza faticosa, spesso, della compagnia di Dio agli uomini. E Matteo, riprendendo lo stesso elenco, nel vangelo odierno, aggiunge un comando rivolto dal Maestro ai Dodici: devono anzitutto rivolgersi alle pecore perdute di Israele. La prima evangelizzazione che dobbiamo compiere è quella che coinvolge le persone che ci stanno accanto, i famigliari, i vicini, i colleghi che, spesso, hanno una visione di Dio piccina e inquietante. Dio ci chiede di far parte del gruppo di coloro che lo annunciano con semplicità e convinzione.

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Preghiamo insieme


Come Chiesa scelta da Dio per il bene dell'umanità, rivolgiamo la nostra preghiera al Padre, dicendo:
Santifica il tuo popolo, Signore.

Per la Chiesa una, santa, cattolica e apostolica: continui a predicare il vangelo di Cristo in umiltà e in povertà: Preghiamo:

Per coloro che il Signore ha chiamato a lasciare ogni cosa per seguirlo: siano testimoni efficaci della sua parola. Preghiamo:

Per tutti i fedeli che partecipano alla mensa della parola e del corpo di Cristo: la loro fede sia più forte della fragilità umana. Preghiamo:

Per i sofferenti nel corpo e nello spirito: la loro unione alla passione di Cristo santifichi e purifichi la Chiesa. Preghiamo:

Per coloro che non esercitano più il ministero sacerdotale: la grazia e la misericordia del Signore li accompagnino nella scelta attuale della loro vita. Preghiamo:

Signore, che ami il tuo popolo con amore infinito, manda sulla tua Chiesa lo Spirito santificatore, perché pura e senza macchia, celebri la liturgia che anticipa la lode che per sempre sarà rivolta a te, Dio glorioso nei secoli dei secoli. Amen.

LITURGIA DELLE ORE - Volume III

 Prima Lettura

Dal secondo libro di Samuele     (24, 1-4. 10-18. 24-25)

Il censimento del popolo e l'erezione dell'altare 

Seconda Lettura

Dalla «Dottrina dei Dodici Apostoli»   (Capp. 9, 1 - 10, 6; 14, 1-3; Funk 2, 19-22. 26)

L'Eucaristia

Mercoledì della II settimana, ufficio della feria del tempo ordinario.

Impegno di vita


Oggi voglio cercare il Signore Gesù sapendo di trovarlo vivo e vero nel povero, nel bisognoso, nel malato (mi occuperò di una di queste situazioni).

  

INTENZIONE DI PREGHIERA DEL GIORNO


Perchè tutti, nella Chiesa, agiscano a servizio della Parola di Dio e dell'amore fraterno.

 

MESSAGGIO DEL GIORNO

Ritornare alle "pecore perdute della casa di Israele"...è la nuova evangelizzazione. Quella che costa di più, ma che vale di più, specie per la Chiesa, abituata sempre a friggere la Parola e mai a farsi friggere da essa. Luciano Sanvito

 

 

  

 

Mercoledì 10 Luglio 2024
 

 

Le Udienze Generali del mercoledì sono sospese per tutto il mese di Luglio. Riprenderanno mercoledì 7 Agosto.

L’unico appuntamento pubblico rimane l’Angelus della Domenica (14, 21 e 28 Luglio). 

 

 


 

 

Mercoledì 10 Luglio 2024

 

- Il Vescovo Guglielmo, presso il Centro Pastorale «Maria SS. del Tindari» del Seminario estivo di Castell'Umberto, incontra i 13 Sacerdoti della diocesi dai 55 ai 64 anni di età; l'incontro inizia alle ore 9,30 e si conclude con il pranzo.

Oggi, 9 Luglio, la Chiesa ricorda San Pancrazio di Taormina PDF Stampa
Scritto da Giancarlo D'Amico   
Martedì 09 Luglio 2024 07:18

Nacque ad Antiochia, in Cilicia. Narra un'antica tradizione che Pancrazio era appena adolescente quando suo padre infiammato dal desiderio di vedere Gesù, decise di recarsi a Gerusalemme, portando con sé il figlio. Pancrazio ebbe così la straordinaria occasione di vederlo con i suoi occhi. Fatto ritorno ad Antiochia, ebbe poi modo di udire la predicazione di San Pietro, dal quale venne battezzato, avviato al sacerdozio ed infine consacrato vescovo. Nell'anno 40 d.C. Pancrazio fu inviato da San Pietro in Sicilia quale primo vescovo di Taormina. Nella città sicula riuscì a convertire parecchi pagani, tra i quali lo stesso prefetto. I suoi nemici lo invitarono a un banchetto e tentarono di costringerlo a baciare un idolo di legno, oggetto che il vescovo con un segno di croce ridusse in frantumi. Ciò gli costò dunque la vita. Nel XV secolo i taorminesi introdussero il suo culto anche a Canicattì, che ancora oggi lo venera quale patrono.

 


 

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Prima lettura

Dal libro del profeta Osea        8,4-7.11-13

Hanno seminato vento, raccoglieranno tempesta.

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Salmo responsoriale

Rit. Casa d’Israele, confida nel Signore.           dal salmo 113  

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Vangelo

Dal Vangelo secondo Matteo             9, 32-38

La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai!
 

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Meditiamo insieme

Il Signore Gesù restituisce la parola ai muti. È proprio vero: quando iniziamo seriamente un percorso di conversione e ci accostiamo alla Parola che ci rivela a noi stessi, capiamo il progetto di Dio sull'umanità, imparando un nuovo alfabeto. La Parola fa scaturire in noi parole nuove e inattese: diventiamo capaci di evangelizzazione, di consolazione, di consiglio... Le parole che spesso usiamo come un'arma diventano lo strumento di una comunione radicata e profonda. Incapaci di proferire parole che non fossero vuote e inutili, con stupore ci ritroviamo nel cuore e nell'anima nuovi discorsi suscitati dallo Spirito Santo. Eravamo muti e ora possiamo parlare e raccontare a tutti le grandi opere del Signore. A questo serve la Chiesa, inattesa soluzione che Gesù propone davanti alla folla dispersa come pecore senza pastore. Siamo noi la consolazione di Dio agli uomini e alle donne che incontreremo in questa settimana! Non perché migliori ma perché salvati. Non perché particolarmente dotati capaci ma perché, noi per primi abbiamo sperimentato nella nostra vita l'efficacia di quella Parola, accogliendola si cambia definitivamente.

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Preghiamo insieme


Il Signore Gesù è venuto a liberare il suo popolo da ogni schiavitù. Con fiducia, rivolgiamoci al Padre, datore di ogni bene, dicendo: Nel nome di Cristo, ascoltaci, Signore.

Perché la Chiesa, per la fede nel nome di Gesù, continui ad operare segni e miracoli per la salvezza di tutti gli uomini. Preghiamo:

Perché i governatori dei popoli si adoperino instancabilmente per la vita e per la pace dell'umanità. Preghiamo:

Perché ogni uomo sia consapevole che Dio l'ha creato per una missione particolare a beneficio di tutti. Preghiamo:

Perché il bisogno di salvezza, presente nel mondo, faccia nascere nel cuore di molti giovani l'aspirazione a donarsi totalmente al Signore, padrone della messe. Preghiamo:

Perché la nostra comunità, nel rinnovare l'alleanza con il Padre, divenga segno visibile dell'amore di Cristo per il nostro quartiere. Preghiamo:

Padre santo, che liberi l'umanità dal dominio del male, fa' che la memoria della morte e risurrezione di Gesù ci aiuti ad essere operai fedeli nella costruzione del tuo regno. Per Cristo nostro Signore. Amen.
 

LITURGIA DELLE ORE - Volume III

 Prima Lettura

Dal secondo libro di Samuele     (18, 6-17. 24 - 19, 4)

Morte di Assalonne e dolore di Davide

Seconda Lettura

Dal «Commento sui salmi» di sant'Agostino, vescovo   (Sal 32, 29; CCL 38, 272-273)

Coloro che si trovano al di fuori, lo vogliono o no, sono nostri fratelli


Martedì della II settimana, ufficio della feria del tempo ordinario.

 

Impegno di vita

Oggi lavorerò nella messe del Signore, cercando di essere positivo in tutte le mie conversazioni, così che tutte le persone che mi incontrino ne restino allietate.

 

INTENZIONE DI PREGHIERA DEL GIORNO  

 

Perchè nelle nostre comunità cresca il numero dei cristiani che annunciano con coraggio il messaggio evangelico e rendono testimonianza al primato dell'amore.
 

 

  MESSAGGIO DEL GIORNO

 

La messe di Dio è il campo della ricerca della Verità, dove ognuno è chiamato a partecipare, con il proprio lavoro, per continuare a far vivere l'universo. Luciano Sanvito

  

 

Martedì 9 Luglio 2024
 

 Le Udienze Generali del mercoledì sono sospese per tutto il mese di Luglio. Riprenderanno mercoledì 7 Agosto nell’Aula Paolo VI.

L’unico appuntamento pubblico rimane l’Angelus della Domenica (14, 21 e 28 Luglio).  


 

 

Martedì 9 Luglio 2024


- Il Vescovo Guglielmo, presso il Centro Pastorale «Maria SS. del Tindari» del Seminario estivo di Castell'Umberto, incontra i 20 Sacerdoti della diocesi dai 65 ai 74 anni di età; l'incontro inizia alle ore 9,30 e si conclude con il pranzo.

Oggi, 8 Luglio, la Chiesa ricorda Sant'Adriano III, papa PDF Stampa
Scritto da Giancarlo D'Amico   
Lunedì 08 Luglio 2024 07:31

 

Molto poco conosciamo invece della vita di S. Adriano III. Il Liber Pontificalis ci dice soltanto che era romano, figlio di Benedetto, e che governò la Chiesa per un anno soltanto, dall'884 all'885. I pochi dati biografici riguardano il racconto della sua morte, della sepoltura e dei miracoli compiuti. Gli Annales Fuldenses all'anno 885 riferiscono della partenza di Adriano III da Roma, della sua morte e sepoltura nel monastero di Nonantola.
Il viaggio del pontefice era la risposta all'invito del successore di Carlo Magno, Carlo il Grosso, che aveva invitato Adriano III alla dieta di Worms, poichè la presenza del papa avrebbe sanzionato l'autorità imperiale dell'erede del Sacro Romano Impero. Un interessante particolare della personalità di questo santo è il suo atteggiamento conciliante col patriarca di Costantinopoli Fozio, al quale comunicò la propria elezione.

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Prima lettura

Dal libro del profeta Osea        2,16-18.21-22

Ti farò mia sposa per sempre.

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Salmo responsoriale

Rit. Misericordioso e pietoso è il Signore.    dal salmo 144

 

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Vangelo

Dal Vangelo secondo Matteo             9, 18-26

Mia figlia è morta proprio ora; ma vieni ed ella vivrà.
 

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Meditiamo insieme

Da dodici anni l'emorroissa soffre di perdite di sangue. Dodici, come il numero dei mesi dell'anno, come le tribù d'Israele; dodici: il numero della totalità, della perfezione. Il suo è un dolore assoluto, perfetto. Una donna mestruata, in Israele, era considerata impura, e impuro diventava chi la toccava, l'emorroissa vive da dodici anni nella solitudine più assoluta, senza parenti, senza un carezza, senza un amore. Un dolore assoluto, totale, perfetto. E trasgredisce alla Legge, e tocca il Nazareno. E avviene. Gesù non contrae l'impurità, è la donna che contrae la guarigione, che viene purificata, sanata, rinasce. Da lui esce una potenza, annota nel brano parallelo di Luca, e gli apostoli fanno notare a Gesù che tutti lo toccano, come può pretendere di sapere chi lo ha toccato? Gesù sorride: sa di essere stato toccato in maniera diversa, piena di amore, piena di speranza e di fiducia. Molti lo toccano, una sola gli sfiora il cuore, a questo Cristo di Dio. Anche noi, oggi, sfioriamo almeno il mantello di Gesù, per essere sanati nel profondo, per essere guariti da tutto ciò che ci svuota, ci rende impuri, ci sfianca. Avviciamoci a Lui con quanta più fede possibile, per essere sanati nel profondo?

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Preghiamo insieme


Il Padre che è nei cieli ha gli occhi rivolti verso il mondo. Egli, infatti, è unito a noi con vincoli di tenerezza e amore. Con fiducia, quindi, preghiamo:
Signore, ascoltaci.

Tu che metti la tua onnipotenza a disposizione della nostra debolezza, dirigi le scelte pastorali della Chiesa alla condivisione delle sofferenze e delle speranze di tutti gli uomini. Preghiamo:

Tu che con l'opera del Cristo hai instaurato il tuo regno sulla terra, aiutaci a scoprire i numerosi segni della tua presenza fra di noi. Preghiamo:

Tu che ascolti sempre chi ti invoca con fede, consola gli afflitti e i sofferenti che ricorrono a te per avere sollievo. Preghiamo:

Tu che sei medico delle anime e dei corpi, aiuta chi sta accanto ai malati a vivere con amore e donazione totale. Preghiamo:

Tu che sei vita e risurrezione, dona ai nostri fratelli defunti la pace del tuo regno. Preghiamo:


Padre onnipotente, che per la fede di uno solo hai salvato l'umanità dal peccato e dalla morte, concedi a questa comunità, che celebra l'Eucaristia, di godere fin d'ora la comunione con il tuo Figlio Gesù Cristo che è Dio e vive e regna con te nei secoli dei secoli. Amen.

 

LITURGIA DELLE ORE - Volume III

 Prima Lettura

Dal secondo libro di Samuele     (15, 7-14. 24-30; 16, 5-13)

Ribellione di Assalonne e fuga di Davide

Seconda Lettura


Da un «Discorso» attribuito a san Pietro Crisologo, vescovo (Disc. 53 sulla pace; PL 52, 347-348)

Beati gli operatori di pace

Lunedì della II settimana, ufficio della feria del tempo ordinario.

 

Impegno di vita

Oggi cercherò di offrire piccoli atti di fede e allo stesso tempo collaborare, nelle piccole, cose, al bene dei miei fratelli.

 

INTENZIONE DI PREGHIERA DEL GIORNO  

 

Per coloro che combattono le malattie e la sofferenza, perchè lo facciano con l'amore che testimonia la crescita del Regno di Dio. 

 

  MESSAGGIO DEL GIORNO

 

La divina clemenza mirabilmente stabilì che quel discepolo incredulo, mentre toccava le ferite nella carne del suo Maestro, sanasse a noi le ferite dell'infedeltà. A noi infatti giova piú l'incredulità di Tommaso che non la fede dei discepoli credenti perché mentre egli, toccando con mano, ritorna alla fede, l'anima nostra, lasciando da parte ogni dubbio si consolida nella fede. San Gregorio Magno

  

 

Lunedì 8 Luglio 2024
 

 

Le Udienze Generali del mercoledì sono sospese per tutto il mese di Luglio. Riprenderanno mercoledì 7 Agosto nell’Aula Paolo VI.

L’unico appuntamento pubblico rimane l’Angelus della Domenica (14, 21 e 28 Luglio).  


 

 

Lunedì 8 Luglio 2024


- Il Vescovo Guglielmo, presso il Centro Pastorale «Maria SS. del Tindari» del Seminario estivo di Castell'Umberto, incontra i 26 Sacerdoti della diocesi con oltre 75 anni di età; l'incontro inizia alle ore 9,30 e si conclude con il pranzo.
 

Oggi, 7 Luglio, la Chiesa celebra la XIV Domenica del tempo ordinario PDF Stampa
Scritto da Giancarlo D'Amico   
Domenica 07 Luglio 2024 07:24

Celebriamo la XIV Domenica del tempo ordinario e la prima lettura di oggi ci dà l'impulso per riflettere su cosa il Signore vuole da noi nell'accoglienza della sua parola. Egli, Gesù, conosce bene, come ci rammenta il Vangelo di oggi, che è difficile farsi capire dai parenti e concittadini, affermando senza mezze misure che un «Un profeta non è disprezzato se non nella sua patria, tra i suoi parenti e in casa sua». Quello che faceva Gesù e diceva era per loro motivo di scandalo, in quanto erano abituati a sentire altre prediche dagli addetti alla sinagoga, ai vari rabbini che si alternavano ad illustrare alla gente, senza preparazione, la parola di Dio, facendo dire ad essa ciò che loro volevano far dire e non esattamente ciò che diceva. Gesù constata la loro pochezza interiore e la poca disponibilità ad accogliere la parola vera che usciva dalla sua bocca, andò altrove ad insegnare, vista la poca predisposizione all'ascolto e al cambiamento dei suoi compaesani. La loro incredulità non permise a Gesù di fare alcun prodigio, in quanto era ed è necessaria la fede per ottenere i miracoli di Dio, ma solo impose le mani a pochi malati e li guarì.

 

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Prima lettura

Dal libro del profeta Ezechiele        2, 2-5

Sono una genìa di ribelli, sapranno almeno che un profeta si trova in mezzo a loro.

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Salmo responsoriale

Rit. I nostri occhi sono rivolti al Signore.           dal salmo 122   

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Seconda lettura

Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi        12, 7-10

Mi vanterò delle mie debolezze, perché dimori in me la potenza di Cristo. 

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Vangelo

Dal Vangelo secondo Marco             6, 1-6

Un profeta non è disprezzato se non nella sua patria.

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Meditiamo insieme

Il brano del Vangelo di questa domenica è un testo da cui è tratto il celebre detto «Nemo propheta in patria», cioè nessun profeta è bene accetto tra la sua gente, che lo ha visto crescere (cfr Mc 6,4). In effetti, dopo che Gesù, a circa trent’anni, aveva lasciato Nazareth e già da un po’ di tempo era andato predicando e operando guarigioni altrove, ritornò una volta al suo paese e si mise ad insegnare nella sinagoga. I suoi concittadini «rimanevano stupiti» per la sua sapienza e, conoscendolo come il «figlio di Maria», il «falegname» vissuto in mezzo a loro, invece di accoglierlo con fede si scandalizzavano di Lui (cfr Mc 6,2-3). Questo fatto è comprensibile, perché la familiarità sul piano umano rende difficile andare al di là e aprirsi alla dimensione divina. Che questo Figlio di un falegname sia Figlio di Dio è difficile crederlo per loro. Gesù stesso porta come esempio l’esperienza dei profeti d’Israele, che proprio nella loro patria erano stati oggetto di disprezzo, e si identifica con essi. A causa di questa chiusura spirituale, Gesù non poté compiere a Nazareth «nessun prodigio, ma solo impose le mani a pochi malati e li guarì» (Mc 6,5). Infatti, i miracoli di Cristo non sono una esibizione di potenza, ma segni dell’amore di Dio, che si attua là dove incontra la fede dell’uomo nella reciprocità. Dunque, sembra che Gesù si faccia – come si dice – una ragione della cattiva accoglienza che incontra a Nazareth. Invece, alla fine del racconto, troviamo un’osservazione che dice proprio il contrario. Scrive l’Evangelista che Gesù «si meravigliava della loro incredulità» (Mc 6,6). Allo stupore dei concittadini, che si scandalizzano, corrisponde la meraviglia di Gesù. Anche Lui, in un certo senso, si scandalizza! Malgrado sappia che nessun profeta è bene accetto in patria, tuttavia la chiusura del cuore della sua gente rimane per Lui oscura, impenetrabile: come è possibile che non riconoscano la luce della Verità? Perché non si aprono alla bontà di Dio, che ha voluto condividere la nostra umanità? In effetti, l’uomo Gesù di Nazareth è la trasparenza di Dio, in Lui Dio abita pienamente. E mentre noi cerchiamo sempre altri segni, altri prodigi, non ci accorgiamo che il vero Segno è Lui, Dio fatto carne, è Lui il più grande miracolo dell’universo: tutto l’amore di Dio racchiuso in un cuore umano, in un volto d’uomo. 

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Preghiamo insieme


Gesù ha conosciuto l'incomprensione e l'ostilità degli uomini. Ora ci chiede di riconoscerlo come nostro Salvatore. Esprimiamo questa fede abbandonandoci in fiduciosa preghiera, nella disponibilità a portare nel mondo la sua Parola. Preghiamo insieme e diciamo: Noi ci affidiamo a te, o Signore.

Guarda, Signore, la tua Chiesa sparsa in tutto il mondo, che continua ad annunciare il Vangelo. Nella difficoltà e nelle debolezze, sappia trovare in te la sua forza, preghiamo.

Guarda, Signore, i tuoi ministri e missionari, che hanno il compito di guidare le comunità cristiane. Siano modelli per il loro gregge e trovino in te gioia e fiducia, preghiamo.

Guarda, Signore, l'umanità incerta e smarrita, a volte in cammino senza una meta. Donale sempre profeti di speranza, capaci di una parola incisiva e dotati di un'autentica umanità, preghiamo.

Guarda, Signore, tutti gli uomini di buona volontà, che si affannano nelle incertezze della vita. Non lasciarli mai soli e rafforzali nei loro intenti, preghiamo.

Guarda, Signore, la nostra comunità in preghiera, che rischia di abituarsi al Signore Gesù al punto di non riconoscerlo più nella vita quotidiana. Donaci il coraggio di una sana autocritica e un cuore coraggioso e generoso, preghiamo.

Padre Santo, che hai donato al mondo il tuo Figlio Gesù, che ha subito il rifiuto e l'umiliazione, aiutaci a camminare come suoi discepoli, anche nel momento dell'incomprensione e della fatica della testimonianza. Egli vive e regna nei secoli dei secoli.
 

LITURGIA DELLE ORE - Volume III

 Prima Lettura

Dal secondo libro di Samuele      (12, 1-25)

Penitenza di Davide

Seconda Lettura

Dai «Discorsi» di sant'Agostino, vescovo
     (
Disc. 19, 2-3; CCL 41, 252-254)

Uno spirito contrito è sacrificio a Dio


Domenica della II settimana, ufficio della XIV Domenica del tempo ordinario; Te Deum. Antifone al Benedictus e al Magnificat anno B.
 

 

Impegno di vita

Vivere da cristiano mi fa essere anche profeta, testimone "scomodo" della Parola di Dio; consapevole che, come Gesù, posso incontrare il rifiuto e il disprezzo, riprendo il cammino della mia vita con l'impegno ad essere segno della presenza di Cristo nel mondo.

 

 

INTENZIONE DI PREGHIERA DEL GIORNO   


Per la nostra Comunità diocesana, perchè non soffochi mai con il pretesto della tradizione o del conformismo ogni germe che in lei si manifesta come esigenza di profonda conversione e di autenticità di vita evangelica.

 

   MESSAGGIO DEL GIORNO

 

Maria non si è scandalizzata di suo Figlio: la sua meraviglia per Lui è piena di fede, piena d’amore e di gioia, nel vederlo così umano e insieme così divino. Impariamo quindi da lei, nostra Madre nella fede, a riconoscere nell’umanità di Cristo la perfetta rivelazione di Dio. Benedetto XVI

  

 

Domenica 7 Luglio 2024

 


 

VISITA PASTORALE DEL SANTO PADRE FRANCESCO
A TRIESTE 
IN OCCASIONE DELLA 50ª SETTIMANA SOCIALE DEI CATTOLICI IN ITALIA 


 

ore 6:30 Decollo dall’eliporto del Vaticano
ore 8:00 Atterraggio al Centro Congressi “Generali Convention Center” di Trieste

Il Santo Padre è accolto da:

- Card. Matteo Maria Zuppi, Arcivescovo di Bologna, Presidente della Conferenza Episcopale Italiana
- S.E. Mons. Luigi Renna, Arcivescovo di Catania, Presidente del Comitato Organizzatore delle Settimane Sociali
- S.E. Mons. Enrico Trevisi, Vescovo di Trieste
- L’On. Massimiliano Fedriga, Presidente della Regione Friuli Venezia Giulia
- S.E. il Signor Pietro Signoriello, Prefetto di Trieste
- Il Signor Roberto Dipiazza, Sindaco di Trieste
- Il Dottor Philippe Donnet, Amministratore Delegato di “Generali”

ore 8:30 Centro Congressi: Incontro con i Congressisti

- Saluto del Card. Matteo Maria Zuppi, Presidente della CEI
- Introduzione di S.E. Mons. Luigi Renna, Arcivescovo di Catania

* Discorso del Santo Padre

ore 9:15 Al termine del discorso, mentre i Congressisti si trasferiscono a Piazza Unità d’Italia, il Santo Padre incontra brevemente alcuni gruppi distinti:

- Rappresentanti Ecumenici 
- Mondo accademico
- Migranti e Disabili 

ore 10:00 Il Santo Padre parte dal Centro Congressi in auto scoperta
ore 10:30 Piazza Unità d'Italia: Concelebrazione eucaristica

* Omelia del Santo Padre

* Angelus

Prima della Benedizione conclusiva:

- Ringraziamento di S.E. Mons. Enrico Trevisi

ore 12:30 Decollo dal Molo Audace di Trieste
ore 14:00 Atterraggio all’eliporto del Vaticano

 

 


 

 

Domenica 7 Luglio 2024



- Alle ore 10.30, a Mirto, il Vescovo Guglielmo presiede la Celebrazione Eucaristica domenicale per la riapertura della Chiesa Madre dopo i lavori di restauro.

- Alle ore 19 il Vescovo Guglielmo, nella Chiesa di San Michele Arcangelo in Sinagra, presiede la Celebrazione Eucaristica in occasione del XXV anniversario dell'Ordinazione Presbiterale del Parroco Don Pietro Pizzuto.

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