Oggi, 12 Luglio, la Chiesa ricorda San Giovanni Gualberto, patrono del Corpo Forestale Italiano |
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Scritto da Giancarlo D'Amico
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Venerdì 12 Luglio 2024 07:11 |
Nei dintorni di Firenze il nobile Giovanni Gualberto rintraccia inerme l’assassino di suo fratello: potrebbe ammazzarlo, e invece lo perdona, riceve segni soprannaturali di approvazione ed entra nel monastero di San Miniato. Questa però è una leggenda, tramandata in versioni discordi: vera è solo l’entrata in monastero. Ma rapida è l’uscita, quando monaci indignati gli dicono che l’abate ha comprato la sua carica dal vescovo. Via da San Miniato, via dal monastero infetto. Sta un po’ di tempo con gli eremiti di san Romualdo a Camaldoli (Arezzo) e poi sale tra gli abeti e i faggi di Vallombrosa (Firenze).
Qui lo raggiungono altri monaci fuggiti dal monastero dell’abate mercenario; e con essi verso il 1038 crea la Congregazione benedettina vallombrosana, approvata da papa Vittore II nel 1055 e fondata su austera vita comune, povertà, rifiuto di doni e protezioni. Cioè di quei favori, di quel “patronato” che sovrani e grandi casate esercitano nella Chiesa, nominando vescovi e abati, designando candidati al sacerdozio e popolando il clero di affaristi e concubini.
"Sono afflitto da immenso dolore e universale tristezza... trovo ben pochi vescovi nominati regolarmente, e che vivano regolarmente". Così dirà papa Gregorio VII (1073-1085), protagonista dei momenti più drammatici della riforma detta poi “gregoriana”. Ma essa comincia già prima di lui: anche in piena crisi, il corpo della Chiesa esprime forze intatte e nuove, che combattono i suoi mali: e tra queste forze c’è la comunità di Giovanni Gualberto, che si diffonde in Toscana e sa uscire arditamente dal monastero, con vivaci campagne di predicazione per liberare la Chiesa dagli indegni. A questi monaci si ispirano e si affiancano gruppi di sacerdoti e di laici, dilatando l’efficacia della loro opera, di cui si servono i papi riformatori.
Nel 1060-61 Milano ha cacciato molti preti simoniaci, e per sostituirli Giovanni Gualberto ne manda altri: uomini nuovi, plasmati dallo spirito di Vallombrosa. Dedica grande attenzione al clero secolare; lo aiuta a riformarsi, lo guida e lo incoraggia alla vita in comune: un senso pieno della Chiesa, tipico sempre in lui e nel suo Ordine, e sempre arricchito dalla forza dell’esempio. "La purezza della sua fede splendette mirabilmente in Toscana", dirà di lui Gregorio VII. E i fiorentini, in momenti difficili, affideranno agli integerrimi suoi monaci perfino le chiavi del tesoro della Repubblica.
Giovanni Gualberto muore nel monastero di Passignano, dopo aver scritto ai suoi monaci una lettera che spiega in chiave biblica il valore del “vincolo di carità” fra tutti. Papa Celestino III lo canonizzerà nel 1193. I suoi monaci torneranno nel 1951 a Vallombrosa, che avevano lasciato in seguito alle leggi soppressive del XIX secolo. Nello stesso anno, papa Pio XII proclamerà san Giovanni Gualberto patrono del Corpo Forestale italiano.
Dal libro del profeta Osea 14, 2-10
Non chiameremo più dio nostro l’opera delle nostre mani.
Rit. La mia bocca, Signore, proclami la tua lode. dal salmo 50
Dal Vangelo secondo Matteo 10, 16-23
Non siete voi a parlare, ma è lo Spirito del Padre vostro.
L'annuncio del Vangelo, purtroppo, non sempre è bene accolto. Lo sa bene Gesù che vede crescere intorno a sé ostilità e rifiuto! Perciò si preoccupa di avvertire i suoi discepoli e noi della difficoltà dell'impresa. Pur annunciando la strada verso la felicità con parole di perdono e di pace, spesso i cristiani incontrano resistenze e persecuzione. Perciò ci è chiesta la prudenza e l'astuzia che ci permettono di saper riconoscere coloro che non hanno nessuna intenzione di accogliere il Vangelo ma che, invece, tendono tranelli. La tragica esperienza della distruzione del Tempio di Gerusalemme farà implodere il mondo giudaico: nel tentativo di salvare il salvabile i rabbini escluderanno dal resto di Israele anche i seguaci del Nazareno. Possiamo solo immaginare la reazione dei discepoli ebrei che, a causa della loro fede in Gesù, si ritrovarono scomunicati... Oggi in molti paesi la persecuzione contro i cristiani è tornata a divampare. Preghiamo per questi nostri fratelli, chiediamo per loro la forza che viene dalla fede e per noi maggiore coerenza...
Alla debolezza e alla fragilità della nostra fede, viene in soccorso la potenza di Dio. Per questo ci rivolgiamo a lui dicendo: Sostieni la nostra fede, Signore.
Per la fede perseverante delle Chiese del silenzio, concedi, o Signore, a tutta la Chiesa di confidare nella potenza del nome di Gesù che compie sempre quello che ha promesso. Preghiamo:
Per la fortezza dei martiri, dona, o Signore, a tutti i cristiani il coraggio di portare il tuo nome scritto sulla fronte in ogni circostanza della vita. Preghiamo:
Per la sofferenza silenziosa dei poveri e degli oppressi, disarma, o Signore, il cuore dei violenti e degli oppressori e usa loro misericordia. Preghiamo:
Per la mitezza e l'amore di molti cristiani, rinnova, o Signore, l'efficacia della tua perenne presenza nel mondo. Preghiamo:
Per la preghiera incessante dei contemplativi, conduci, o Signore, la storia dell'umanità verso la pienezza della tua rivelazione. Preghiamo:
Dio onnipotente ed eterno, che hai mandato il tuo Figlio nel mondo ad assumere la debolezza della carne per farla risorgere a vita nuova, ascolta la preghiera del tuo popolo ancora in cammino verso la pace che non ha fine.
LITURGIA DELLE ORE - Volume III
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Prima Lettura
Dal primo libro dei Re (1, 11-35; 2, 10-12)
Davide sceglie Salomone come suo successore
Seconda Lettura
Dalla «Lettera ai Corinzi» di san Clemente I, papa (Capp. 50, 1 51, 3; 55, 1-4; Funk 1, 125-127. 129)
Beati noi se praticheremo i comandamenti del Signore nella concordia della carità
Venerdì della II settimana, ufficio della feria del tempo ordinario.
Impegno di vita
Consapevole del fatto che il Signore traccia vie rette, cerco di capire quale sia il modo giusto di affrontare situazioni difficili o scelte dure.
INTENZIONE DI PREGHIERA DEL GIORNO
Per la perseveranza umile e coraggiosa di chi perdona nel tuo nome, donaci, o Signore, di veder rifiorire le nostre vite e le nostre relazioni anche quando si scontrano con la prova dell'infedeltà, dell'ingiustizia e dei tradimenti più dolorosi.
MESSAGGIO DEL GIORNO
A noi, per ora, non succede di dover rischiare la vita nel testimoniare il Signore. Gesù, però, l'aveva previsto: il discepolo non è più grande del Maestro e può essere chiamato a dare la vita per il vangelo. Scuotiamoci dal nostro cristianesimo di poltrona e pantofole e sentiamoci in profonda comunione con chi, ancora oggi, si professa cristiano rischiando la pelle! Paolo Curtaz
Venerdì 12 Luglio 2024
- Le Udienze Generali del mercoledì sono sospese per tutto il mese di Luglio. Riprenderanno mercoledì 7 Agosto.
- L’unico appuntamento pubblico rimane l’Angelus della Domenica (14, 21 e 28 Luglio).
Venerdì 12 Luglio 2024
- Il Vescovo Guglielmo, presso il Centro Pastorale «Maria SS. del Tindari» del Seminario estivo di Castell'Umberto, incontra i 20 Sacerdoti della diocesi dai 25 ai 44 anni di età; l'incontro inizia alle ore 9,30 e si conclude con il pranzo.
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Oggi, 11 Luglio, la Chiesa celebra la festa di San Benedetto abate, patrono d'Europa |
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Scritto da Giancarlo D'Amico
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Giovedì 11 Luglio 2024 07:29 |
Benedetto è il patriarca del monachesimo occidentale. Dopo un periodo di solitudine presso il sacro Speco di Subiaco, passò alla forma cenobitica prima a Subiaco, poi a Montecassino. La sua Regola, che riassume la tradizione monastica orientale adattandola con saggezza e discrezione al mondo latino, apre una via nuova alla civiltà europea dopo il declino di quella romana. In questa scuola di servizio del Signore hanno un ruolo determinante la lettura meditata della parola di Dio e la lode liturgica, alternata con i ritmi del lavoro in un clima intenso di carità fraterna e di servizio reciproco. Nel solco di San Benedetto sorsero nel continente europeo e nelle isole centri di preghiera, di cultura, di promozione umana, di ospitalità per i poveri e i pellegrini. Due secoli dopo la sua morte, saranno più di mille i monasteri guidati dalla sua Regola. Morì il 21 Marzo del 547 ma già sul finire del VII secolo la sua festa, a causa della coincidenza con il periodo della Quaresima, venne trasferita all'11 Luglio. Paolo VI, con la Lettera Apostolica «Pacis nuntius» del 24 Ottobre 1964 lo proclamò patrono d'Europa.
Dal libro dei Proverbi 2, 1-9
Inclina il tuo cuore alla prudenza.
Rit. Gustate e vedete com'è buono il Signore. dal salmo 33
Dal Vangelo secondo Matteo 19, 27-29
Voi che mi avete seguito, ricevete cento volte tanto.
La storia, così come ci è insegnata, è un lungo elenco di eventi, una descrizione di fatti, un'analisi dei protagonisti, per cercare di interpretare lo svolgersi del destino dell'uomo. Ma, lo sappiamo, la storia rischia di essere un lungo elenco di tragedie, di guerre, di violenze, di lutti e, così, si finisce col credere che il cammino dell'uomo è un inevitabile precipitare nel caos. Ciò che cambia è la capacità di adattamento e di progresso dell'uomo che, però, viene male usata: dalla clava siamo giunti alle armi di distruzione di massa. Eppure esiste un'altra storia, una storia "altra". È quella scritta dai cercatori di Dio, quella intessuta nelle vicende e che, nella logica dello Spirito, indirizzano l'umanità verso la luce. San Benedetto da Norcia è protagonista inconsapevole di uno di questi cambiamenti: nel momento tragico del tracollo definitivo dell'Impero romano, Benedetto costruisce una nuova civiltà che per lunghi secoli sarà fonte di equilibrio e di armonia lontano dalle città, facendo diventare i monasteri dei luoghi di cultura, di preghiera e di conciliazione. Ancora oggi Benedetto ci invita a non anteporre nulla all'amore di Cristo e di strutturare la nostra vita e la nostra giornata a partire dall'essenziale. Essenziale che possiamo incontrare grazie alla meditazione della parola e alla preghiera quotidiana. Uniamoci, oggi, ai tanti figli di san Benedetto che cambiano la storia con la propria vita di preghiera.
Vivere uniti a Cristo è il segreto di una vita feconda e felice. San Benedetto da Norcia, innestato nella vera vite del vangelo, ha dato frutti che ancor oggi fanno sentire la loro fragranza in tutto l'Occidente. Per questo preghiamo: Salva il tuo popolo, Signore.
Dalla tua Chiesa salga a te la lode perenne, fatta di preghiera e di servizio, di liturgia e di vita. Ti preghiamo:
Gli Ordini monastici e religiosi siano sempre ricchi di vocazioni, come piante vigorose e feconde. Ti preghiamo:
I popoli d'Europa sappiano armonizzare tra loro, diffondendo pace e progresso tra le genti. Ti preghiamo:
I tuoi figli ti offrano la primizia del loro tempo, saggiamente dosando preghiera e lavoro. Ti preghiamo:
Rendi noi, qui riuniti, docili tralci nelle tue mani anche quando viene il momento della potatura, che tu saggiamente decidi. Ti preghiamo:
O Dio, che hai scelto san Benedetto abate e lo hai costituito maestro di coloro che dedicano la vita al tuo servizio, concedi anche a noi di non anteporre nulla all’amore del Cristo e di correre con cuore libero e ardente nella via dei tuoi precetti.
LITURGIA DELLE ORE - Volume III
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Prima Lettura
Dalla lettera agli Efesini di san Paolo, apostolo (4, 1-24)
A ciascuno è stata data la sua grazia, per edificare il corpo di Cristo
Seconda Lettura
Dalla «Regola» di san Benedetto, abate (Prologo 4-22; cap. 72, 1-12; CSEL 75, 2-5. 162-163)
Non antepongano a Cristo assolutamente nulla
Ufficio della festa con parti proprie; Te Deum. All'Ora media antifone e salmi del giovedì della II settimana.
Impegno di vita
Oggi, nella mia pausa contemplativa, rifletterò sulla mia epoca attraversata da gravi crisi ma anche da segni di un nuovo "gemmare" e portare frutti. Chiederò, per intercessione di San Benedetto, il primato dell'interiorità nella mia vita, perché poi il mio agire dia frutti di verità e di bontà là dove vivo.
INTENZIONE DI PREGHIERA DEL GIORNO
Perché il Signore che ha fatto di san Benedetto abate un faro di luce per i popoli d'Europa, illumini i legislatori e i governanti perchè promuovano la vera civiltà.
MESSAGGIO DEL GIORNO
La Regola di S. Benedetto ha un'introduzione bellissima che comincia con un verbo: "Ascolta o figlio". "Ascolta", un verbo molto biblico che mette in luce non qualcosa di intellettuale ma i sensi: l'orecchio. "Ascolta": ciò che ci dice questa vita è molto più semplice di come noi la facciamo. Il sogno è la forza per rimettere insieme i pezzi delle nostre storie personali, collettive, politiche e culturali, lo possiamo fare a partire da questa fedeltà: " ascolta o figlio mio". Antonietta Potente
Giovedì 11 Luglio 2024
- Le Udienze Generali del mercoledì sono sospese per tutto il mese di Luglio. Riprenderanno mercoledì 7 Agosto.
L’unico appuntamento pubblico rimane l’Angelus della Domenica (14, 21 e 28 Luglio).
Giovedì 11 Luglio 2024
- Ricorre oggi il 117° anniversario della nascita di Mons. Giuseppe Pullano, ultimo Vescovo defunto di Patti, realizzatore della Basilica Santuario di Tindari.
- Il Vescovo Guglielmo, presso il Centro Pastorale «Maria SS. del Tindari» del Seminario estivo di Castell'Umberto, incontra i 23 Sacerdoti della diocesi dai 45 ai 54 anni di età; l'incontro inizia alle ore 9,30 e si conclude con il pranzo.
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Oggi, 10 Luglio, la Chiesa ricorda San Silvano, martire |
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Scritto da Giancarlo D'Amico
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Mercoledì 10 Luglio 2024 07:17 |
Romagnano Sesia, antico borgo alle porte della Valsesia in provincia e diocesi di Novara, venera come suo patrono San Silvano, di cui celebra la festa ogni anno il 10 luglio.
Il santo è tradizionalmente identificato con uno dei sette figli di Santa Felicita che, secondo il racconto di una nota passio, sarebbero stati uccisi a Roma, con la loro madre, durante la persecuzione dell’imperatore Antonino. Si è molto dibattuto in campo agiografico circa l’attendibilità dei fatti narrati nel testo, che si credeva redatto nel VI secolo e, per la sua evidente dipendenza letteraria dall’episodio biblico dell’uccisione dei fratelli Maccabei, giudicato non meritevole di storicità. A dar ragione di questa opinione sembrava contribuire anche il silenzio di papa Damaso, noto cultore delle memorie dei martiri di cui ricercò e restaurò numerosi sepolcri, che in un carme composto in onore dei martiri Felice e Filippo (due martiri che il testo indica tra i figli della santa), non dimostrò di conoscere eventuali legami famigliari tra loro o con altri martiri sepolti nelle catacombe dell’Urbe.
Dal libro del profeta Osea 10, 1-3. 7-8.12
È tempo di cercare il Signore.
Rit. Ricercate sempre il volto del Signore. dal salmo 104
Dal Vangelo secondo Matteo 10, 1-7
Rivolgetevi alle pecore perdute della casa d’Israele.
È l'evangelista Marco a redigere per primo quell'elenco. Gesù che chiama a sé quelli che egli volle per stare con lui. È l'iniziativa libera del Maestro che contraddice la prassi dei rabbini della sua epoca: è lui che chiama, non i discepoli che lo scelgono. Ma a questa libera chiamata, iniziativa di Dio, corrisponde una libera risposta. Questa è la Chiesa: l'insieme di coloro che hanno accolto l'invito del Signore a far parte del suo gruppo. Non ci siamo scelti, è Cristo che ci ha scelti e che ci ha chiesto e ci chiede di restare con lui, di dimorare nella sua Parola, di portare il vangelo e di guarire gli indemoniati. La Chiesa non è il club di coloro che si appassionano alle cose religiose, ma l'esperienza faticosa, spesso, della compagnia di Dio agli uomini. E Matteo, riprendendo lo stesso elenco, nel vangelo odierno, aggiunge un comando rivolto dal Maestro ai Dodici: devono anzitutto rivolgersi alle pecore perdute di Israele. La prima evangelizzazione che dobbiamo compiere è quella che coinvolge le persone che ci stanno accanto, i famigliari, i vicini, i colleghi che, spesso, hanno una visione di Dio piccina e inquietante. Dio ci chiede di far parte del gruppo di coloro che lo annunciano con semplicità e convinzione.
Come Chiesa scelta da Dio per il bene dell'umanità, rivolgiamo la nostra preghiera al Padre, dicendo:
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