Oggi, 6 Luglio, la Chiesa celebra la memoria di Santa Maria Goretti, vergine e martire
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Scritto da Giancarlo D'Amico
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Sabato 06 Luglio 2024 07:13
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Nacque a Corinaldo (Ancona) il 16 ottobre 1890, figlia dei contadini Luigi Goretti e Assunta Carlini, Maria era la seconda di sei figli. I Goretti si trasferirono presto nell'Agro Pontino. Nel 1900 suo padre morì, la madre dovette iniziare a lavorare e lasciò a Maria l'incarico di badare alla casa e ai suoi fratelli. A undici anni Maria fece la Prima Comunione e maturò il proposito di morire prima di commettere dei peccati. Alessandro Serenelli, un giovane di 18 anni, s'innamorò di Maria. Sabato 5 luglio 1902 la aggredì e tentò di violentarla. Alle sue resistenze la uccise accoltellandola. Maria morì dopo un'operazione, il giorno successivo, domenica 6 luglio, e prima di spirare perdonò Serenelli. L'assassino fu condannato a 30 anni di prigione. Si pentì e si convertì solo dopo aver sognato Maria che gli diceva avrebbe raggiunto il Paradiso. Quando fu scarcerato dopo 27 anni chiese perdono alla madre di Maria. Maria Goretti fu proclamata santa nel 1950 da Pio XII; alla cerimonia era presenta la mamma Assunta e l'aggressore Alessandro.
Dal libro del profeta Amos 9, 11-15 Muterò le sorti del mio popolo, li pianterò nella loro terra.
Rit. Il Signore annuncia la pace per il suo popolo. dal salmo 84
Dal Vangelo secondo Matteo 9, 14-17 Possono forse gli invitati a nozze essere in lutto finché lo sposo è con loro?
Vino nuovo in otri nuovi, non abbiamo altra possibilità. È inutile cercare di infilare il vangelo nelle vecchie botti ammuffite delle nostre tradizioni, delle nostre abitudini, dei nostri "si è sempre fatto così". Guardate alla storia della Chiesa: appena noi cristiani abbiamo cercato di sclerotizzare la Parola, di metterla a regime, di annacquare il vino del vangelo, lo Spirito ha suscitato santi e sante che hanno ribaltato tutto, che hanno conservato la speranza, che hanno sospinto la barca nuovamente al largo, là dove il Signore vuole che stia... Tutto ciò che facciamo, ciò che è buono e giusto: la liturgia, la prassi pastorale, l'organizzazione è e deve restare riflesso della bellezza di Dio, della sua immensa tenerezza, della festa di nozze a cui l'umanità è perennemente invitata! Il digiuno lo facciamo per solidarietà con i fratelli che soffrono la fame, nonostante un terzo del mondo, quello ricco, si dichiari cristiano. Il digiuno lo facciamo per risvegliare le nostre coscienze, non certo per farci vedere pii o devoti. Il digiuno lo facciamo come lo chiede il Signore, nel silenzio e nel nascondimento. Il digiuno, per manifestare la gioia dello sposo, facciamolo oggi, astenendoci dai pensieri scuri e inopportuni...
Al Signore della vita e della gloria che ogni giorno ci invita alla mensa del suo Figlio, rivolgiamo le nostre suppliche, dicendo: Ascoltaci, o Signore.
Perché la Chiesa, popolo scelto da Dio, trasmetta con semplicità a tutti gli uomini la gioia donatale dalla salvezza di Cristo. Preghiamo: Perché il popolo ebreo comprenda la novità e la pienezza portata dal cristo, messia e salvatore di tutti gli uomini. Preghiamo: Perché chi attende giorni meno tristi e dolorosi, trovi nella fede il sostegno per continuare a sperare. Preghiamo: Perché sappiamo accogliere con ottimismo e spirito di discernimento le nuove forme di vita e di fede che nascono nella Chiesa e nel mondo. Preghiamo: Perché l'Eucaristia che celebriamo divenga il segno di vita nuova e totale donato da Cristo alla nostra comunità. Preghiamo: O Dio, sostegno degli innocenti e gioia dei puri di cuore, che a |