NOTIZIE DI ATTUALITA'
Oggi, 20 Giugno, la Chiesa ricorda Sant'Ettore, martire PDF Stampa
Scritto da Giancarlo D'Amico   
Giovedì 20 Giugno 2024 07:38

Sappiamo che s. Ettore fu un martire al tempo di Diocleziano, probabilmente in Grecia, del resto non si trovano notizie nei testi più autorevoli, la sua festa è al 20 giugno, riportata in molti calendari, in alcune località è festeggiato il 23 dicembre.
La fortuna del nome, ancora oggi molto usato nel Nord Italia, specie in Lombardia e Trentino, più che al santo poco conosciuto, la si deve all’eroe omerico dell’Iliade, ucciso in una sfida a Troia da Achille, determinato a vendicare la morte dell’amico Patroclo, ucciso appunto da Ettore figlio di Priamo e strenuo difensore della città.
A diffondere ulteriormente il nome, contribuì l’ottocentesco popolare romanzo storico di Massimo d’Azeglio “Ettore Fieramosca”, condottiero di ventura, che guidò vittoriosamente la ‘Disfida di Barletta’ nel 1503 contro i cavalieri francesi.
Il nome deriva dal greco ‘Héktor’ latinizzato in Hèctor e significa ‘sostenitore’, ‘che trattiene fortemente’, ‘reggitore’ (del popolo). E’ in uso anche il femminile Ettorina.

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Prima lettura

Dal libro del Siracide       48, 1-14

Elìa fu assunto in un turbine di fuoco ed Elisèo fu ripieno del suo spirito.

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Salmo responsoriale

Rit.  Gioite, giusti, nel Signore.           dal salmo 96 

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Vangelo

Dal Vangelo secondo Matteo              6, 7-15

Voi dunque pregate così. 

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Meditiamo insieme

 Ecco, allora, la preghiera autentica, l'unica, la vera. La preghiera che riassume tutta la predicazione di Gesù, tutto lo svelamento dell'autentico volto di Dio, tutta la verità nascosta nei secoli e ora consegnata a noi discepoli! Dio che non è il giudice inquisitore, ma il Padre di tutti, che resta celato, per rispettare la nostra libertà, che rende santo il suo nome nelle nostre buone opere, che realizza il suo Regno nelle nostre comunità, che opera una continua volontà di bene e di salvezza. Dio è il Padre di tutti che provvede a ciò che ci è necessario, il pane e l'amore, che ci invita ad essere uomini e donne di perdono perché perdonati, che ci sostiene nel momento della prova, che non ci lascia soccombere al male. Cosa chiedere di più? Come chiederlo meglio? Non sprechiamo parole, ma facciamo nostra, intensamente, la preghiera, l'unica, che il Maestro Gesù ci ha consegnato in eredità, in Gesù riscopriamo il vero volto del Padre, esultiamo anche noi nello Spirito vedendo quante cose egli compie nelle nostre povere vite! E affidiamogli ancora e a ancora la nostra vita? Preghiera da meditare e da accogliere, il Padre Nostro resta il cuore della nostra invocazione: così san Francesco proponeva ai suoi fratelli "poverelli" di recitare spesso, durante il giorno questa preghiera; anche noi, oggi, lasciamo che il nome del Padre, il nome del nostro Dio, salga spesso alle nostre labbra, com'era abituato a fare il Maestro Gesù. Sia la preghiera dei figli la più amata, la più recitata, il cuore della nostra giornata, il faro delle nostre scelte, così che la nostra giornata sia piena della consapevolezza di essere figli prediletti del Padre.

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Preghiamo insieme

 


Il Padre che sta nei cieli conosce in profondità i nostri cuori e sa di quali cose abbiamo bisogno. Rivolgiamogli con fiducia la nostra preghiera, dicendo:
Si compia, Signore, la tua volontà.

Per la Chiesa, perché fedele al messaggio evangelico, si mantenga sempre pura e semplice, per celebrare la perenne liturgia di lode al Padre. Preghiamo:

Per i nostri pastori, perché siano uniti nell'ascolto della parola, concordi nella celebrazione dei sacramenti e zelanti nell'accrescere la comunione tra i fratelli. Preghiamo:

Per quanti hanno responsabilità educative e civili, perché con la loro opera promuovono la crescita integrale della persona, aperta a Dio e al prossimo. Preghiamo:

Per quanti nella vita hanno commesso gravi errori, perché ritrovino le vie della verità e della giustizia e incontrino accoglienza e misericordia nella comunità cristiana. Preghiamo:

Per noi qui riuniti, perché la preghiera semplice e gioiosa trovi spazio adeguato nelle nostre famiglie e accompagni l'impegno e il lavoro quotidiani. Preghiamo:

O Padre, che in ogni istante ci rinnovi il dono della vita, mantienici nella tua grazia, affinché sappiamo trasmettere al mondo intero la grandezza della tua misericordia. Per Cristo nostro Signore. Amen. 

LITURGIA DELLE ORE - Volume II

 Prima Lettura

Dal libro dei Giudici     (8, 22-23. 32; 9, 1-15. 19-20)

Il popolo di Dio cerca di eleggersi un re

Seconda Lettura

Dal trattato sul «Padre nostro» di san Cipriano, vescovo e martire    (Nn. 18. 22; CSEL 3, 280-281, 283-284)

Dopo il cibo, si chiede il perdono del peccato
  


Giovedì della III settimana, ufficio della feria del tempo ordinario.


 

Impegno di vita

Oggi, nella mia pausa di meditazione, chiedo di uscire dalla ripetizione vuota di consapevolezza del Padre nostro. Capisco che se mi converto a una preghiera più consapevole, più viva d'amore, la preghiera converte la mia vita.


INTENZIONE DI PREGHIERA DEL GIORNO   

Perchè Dio sia davvero il primo e l'assoluto nella nostra vita, oggetto della nostra lode e del nostro amore, principio ispiratore della nostra condotta.

 

  MESSAGGIO DEL GIORNO  

Quando Cristo pronuncia le parole della sua preghiera, insegna non soltanto le parole, ma insegna che nel nostro colloquio col Padre deve esserci una totale sincerità e una piena apertura. La preghiera deve abbracciare tutto ciò che fa parte della nostra vita? Tutto deve trovare in essa la propria voce: tutto ciò che aggrava, ciò di cui ci vergogniamo; ciò che per sua natura ci separa da Dio. San Giovanni Paolo II

 

  

 

Giovedì 20 Giugno 2024

 

Il Santo Padre Francesco riceve questa mattina in Udienza:

- Em.mo Card. Marcello Semeraro, Prefetto del Dicastero delle Cause dei Santi;

- S.E. Mons. Jean-Marc Micas, P.S.S., Vescovo di Tarbes et Lourdes;

- S.E. Mons. Peter Liu Cheng-chung, Arcivescovo-Vescovo di Kaohsiung (Taiwan);

- Delegazione della Federazione Luterana Mondiale;

- Em.mo Card. Kevin Joseph Farrell, Prefetto del Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita;

- Em.mo Card. Marc Ouellet, P.S.S.;

- Partecipanti all’Incontro promosso dalla Specola Vaticana.

  

 

Giovedì 20 Giugno 2024


NESSUN EVENTO DA SEGNALARE

Oggi, 19 Giugno, la Chiesa celebra la memoria di San Romualdo, abate PDF Stampa
Scritto da Giancarlo D'Amico   
Mercoledì 19 Giugno 2024 07:29

Nobile, divenne eremita e dopo l'esperienza in Spagna, nei pressi di monastero sotto l'influenza di Cluny, iniziò una serie di peregrinazioni lungo l' Appennino con lo scopo di riformare monasteri ed eremi sul modello degli antichi cenobi dell'Oriente. La sua fama e il suo carisma lo misero più volte in contatto con i potenti, principi e prelati. Convertì Ottone III che lo nominò abate di Sant'Apollinare in Classe, carica che Romualdo rifiutò clamorosamente dopo un anno rifugiandosi a Montecassino dove portò il suo rigore ascetico. Riprese le sue peregrinazioni fondando numerosi eremi, l'ultimo dei quali fu Camaldoli. Questo nome deriva dal campo che un tale Maldolo aveva donato a Romualdo, in cerca di solitudine.

 

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Prima lettura

Dal secondo libro dei Re        2, 1.6-14

Apparve un carro di fuoco ed Elìa salì verso il cielo.

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Salmo responsoriale

Rit. Rendete saldo il vostro cuore, voi tutti che sperate nel Signore.           dal salmo 30

 

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Vangelo

Dal Vangelo secondo Matteo             6,1-6.16-18

Il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà.
 

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Meditiamo insieme

Quante volte i nostri comportamenti derivano dal giudizio altrui! Quante volte nella giornata facciamo o diciamo delle cose ben attenti a come saremo giudicati da chi amiamo! È normale che sia così ma Gesù ci chiede, nella fede, nel rapporto con Dio, di assumere un atteggiamento completamente diverso, di praticare la giustizia, l'elemosina, la preghiera e il digiuno lontano dagli sguardi altrui, avendo in mente solo la presenza del Signore. Il nostro mondo non considera la discrezione e la sobrietà come valori: il Maestro ci ricorda che l'umiltà è essenziale per poter accedere al mondo di Dio, un'umiltà autentica, non depressa, la consapevolezza del proprio valore e dei propri limiti con asciuttezza e disincanto, senso dell'ironia e bonomia. Davanti a Dio non abbiamo bisogno di essere di maniera, diversi da quello che siamo. Possiamo essere noi stessi con tutti i nostri limiti, senza paura di apparire sgraditi ai suoi occhi. Lasciamo che questa Parola ci interroghi sul serio, facciamo il punto della situazione sulla nostra generosità, sulla preghiera personale, sul digiuno che è la rinuncia al superfluo e cambiamo dove c'è da cambiare...

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Preghiamo insieme


Il Signore predilige chi si rivolge a lui con umiltà e retta intenzione. Con questo spirito innalziamo al Padre la nostra supplica, dicendo: Soccorri il tuo popolo, Signore.

Per la Chiesa, perché sia sempre più comunità di preghiera e di fede limpida, maestra di umiltà e di carità fraterna. Preghiamo:

Per i religiosi che hanno abbracciato la vita contemplativa, perché vivano sempre con gioia e gratuità la loro vocazione. Preghiamo:

Per gli uomini in ricerca, perché il desiderio di autenticità e di verità li porti a scoprire Cristo Signore, uomo vero e perfetto. Preghiamo:

Per le persone anziane, perché trovino conforto e consolazione nella fede, che assicura la ricompensa di Dio al servo fedele. Preghiamo:

Per noi qui riuniti in assemblea, perché non cerchiamo la lode degli uomini, ma impariamo a vivere la carità e la penitenza come risposta all'amore di Dio. Preghiamo:

O Dio, che hai scelto san Romualdo per rinnovare nella tua Chiesa la vita eremitica, donaci la forza di rinnegare noi stessi per seguire Cristo sulla via della croce e salire con lui nella gloria del tuo regno.

LITURGIA DELLE ORE - Volume III

 Prima Lettura

Dal libro dei Giudici          (6, 33 - 7, 8. 16-22)

Gedeone vince con un piccolissimo esercito

Seconda Lettura


Dalla «Vita di san Romualdo» scritta da san Pier Damiani       (Cap. 31 e 69; PL 144, 982-983. 1005-1006)

Rinnegò se stesso e seguì Cristo


Mercoledì della III settimana,
ufficio della  memoria dal comune dei santi religiosi.

 

Impegno di vita

Eviterò ogni lamentela e giudizio continuando a operare quel bene che ho deciso di compiere nel cuore, certo della gioia che riceverò come ricompensa.

 

INTENZIONE DI PREGHIERA DEL GIORNO   

 

Perché i giovani, sull'esempio di san Romualdo, rifiutino gli idoli mondani e, sostenuti dalla testimonianza della comunità cristiana, preferiscano sempre la società dell'essere a quella dell'avere.

 

  MESSAGGIO DEL GIORNO

 

Dobbiamo aver devozione a non metterci in vista... cerchiamo di compiere opere buone, le quali prima o poi parlano un linguaggio molto più efficace di quanto possiamo fare o dire noi per metterci in mostra e farci apprezzare. San Vincenzo de' Paoli

  

 

Mercoledì 19 Giugno 2024
 

 

- Alle ore 9 Udienza Generale tenuta dal Santo Padre Francesco in Piazza San Pietro.

- Si conclude oggi la Riunione del Consiglio dei Cardinali presieduta dal Santo Padre Francesco.

 


 

 

Mercoledì 19 Giugno 2024


NESSUN EVENTO DA SEGNALARE

Oggi, 18 Giugno, nella diocesi di Patti si celebra la memoria di San Calogero, eremita PDF Stampa
Scritto da Giancarlo D'Amico   
Martedì 18 Giugno 2024 07:30

Le notizie sulla sua vita sono così confuse tanto che si è pensato che potessero riferirsi a più santi con lo stesso nome. Con il nome Calogero che etimologicamente significa " bel vecchio " venivano infatti designate quelle persone che vivevano da eremiti. E Calogero è venerato in Sicilia presso Sciacca, nel monastero di Fregalà presso Messina, e in altre città. L'unica cosa sicura su di lui è l'esistenza in Sicilia di un santo eremita, con poteri taumaturgici. A Fragalà è stata scoperta alla testimonianza più antica legata al suo culto, alcune odi scritte nel IX secolo da un monaco di nome Sergio, da cui risulterebbe che Calogero proveniva da Cartagine e morì nei pressi di Lilibeo. le lezioni dell'Uffizio, stampate nel 1610, lo dicono invece proveniente da Costantinopoli ed eremita sul monte Gemmariano. Uno studioso contemporaneo sostiene che s. Calogero, perduti i compagni martirizzati dai Vandali, si recò dapprima a Palermo passando poi per Salemi, Termini Imerese, Fragalà, Lipari, Lentini, Agrigento, Naro e infine Sciacca; si spiegherebbe così le tante tradizioni e le diverse grotte abitate e attribuite ad un unico e medesimo santo.
C’è da aggiungere che le reliquie del santo, secondo un’altra tradizione, erano state successivamente trasferite in un monastero a tre km dalla grotta, nel 1490 furono traslate a Fragalà (Messina) dal monaco basiliano Urbano da Naso e poi nell’800 a Frazzanò (Messina), nella chiesa parrocchiale; qualche sua reliquia è custodita anche nel santuario di San Calogero, sorto vicino alla sua grotta sull’omonimo monte di Sciacca nel XVII secolo e che è meta di pellegrinaggi.
Ad ogni modo san Calogero è veneratissimo in tutta la Sicilia e in tutte le città sopra citate è onorato con suggestive processioni e celebrazioni, tipiche della religiosità intensa dei siciliani, quasi tutte si svolgono nel giorno della sua festa il 18 giugno.  

 

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Prima lettura

Dal primo libro dei Re       21, 17-29

Hai fatto peccare Israele.

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Salmo responsoriale

Rit.  Pietà di noi, Signore: abbiamo peccato.           dal salmo 50 

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Vangelo

Dal Vangelo secondo Matteo              5, 43-48

Amate i vostri nemici. 

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Meditiamo insieme

 

Se amiamo solo quelli che ci amano, cosa facciamo di così straordinario? Lo fanno anche i non credenti! La frase di Gesù, detta con un sorriso, ci mette davanti a tutta la fragilità della nostra poca fede. Quanto è liberante quest'annotazione! Quanto è vero quello che Gesù dice! Il rischio è che le nostre azioni, alla fine, siano solo dettate dal nostro buon carattere o dalla nostra buona educazione, dalla nostra linda immagine interiore, dalla nostra pigrizia (in fondo fare i buoni conviene, ci sono meno rischi di guai!). Gesù affonda la lama, scarnifica, segna. Ci chiede di più, di andare oltre. Di amare i nemici. Non potremo mai provare affetto per chi ci ha fatto del male, ovvio, ma augurargli la conversione, sì. E pregare per lui e per noi, certo. Siamo figli del Padre che fa piovere sui giusti e sui malvagi, e Gesù ci chiede di imitare questa benevolenza, questa compassione che suscita la conversione dei cuori. L'amore converte, non la guerra, né la forza, né la giustizia. Solo l'amore. Gesù stesso vivrà queste parole, nell'ora della croce, lui per primo indicherà la strada per i discepoli, vivendo fino in fondo le cose dette.

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Preghiamo insieme

 

La misericordia del Padre ha rimesso il nostro peccato e ci ha donato la grazia dello Spirito. Invochiamo il Signore perché ci aiuti a testimoniare ciò che abbiamo ricevuto, dicendo:
Venga il tuo regno, Signore.

Per il popolo di Dio, perché fedele alla povertà evangelica non persegua le ricchezze terrene, ma l'abbondanza della grazia divina. Preghiamo:

Per i cristiani, perché, superando la tentazione dell'egoismo e del benessere privato, si accorgano del fratello che vive nella povertà e nella sofferenza. Preghiamo:

Per chi governa gli stati, perché la ricerca del bene comune aiuti a vincere le divisioni e le differenze che ancora resistono fra i popoli. Preghiamo:

Per chi soffre a causa della fede, perché sull'esempio delle prime comunità riesca ad amare e a perdonare chi lo perseguita. Preghiamo:

Per noi qui riuniti, perché alla luce dell'insegnamento di Cristo impariamo a vivere nella carità e ad amare anche i nostri nemici. Preghiamo:

O Dio, che hai fatto dei tuoi santi provvido sostegno alla nostra debolezza perchè camminiamo sulla via del Vangelo, per l'intercessione di san Calogero concedi a noi che ci impegniamo in una vera vita cristiana. Amen.

LITURGIA DELLE ORE - Volume III

 Prima Lettura

Dal libro di Giosuè     (6, 1-6. 11-24a)

Vocazione di Gedeone

 

Seconda Lettura

Dalla «Spiegazione dell'Ecclesiaste» di san Gregorio di Agrigento, vescovo       (Lib. 10, 2; PG 98, 1138-1139)

Avvicinatevi al Signore e sarete illuminati


Martedì della III settimana, ufficio della memoria dal Proprio Regionale della Liturgia delle Ore (p. 203) e dal comune dei santi religiosi; antifone proprie al Benedictus e al Magnificat.

 

Impegno di vita

Troverò il modo di spendere una buona parola per quel collega, vicino o conoscente che mi sta antipatico, e rivolgerò per primo un saluto sincero e cordiale a chi da tempo non mi parla o non mi saluta. 


INTENZIONE DI PREGHIERA DEL GIORNO   

Perchè Dio sia davvero il primo e l'assoluto nella nostra vita, come lo fu per san Calogero, oggetto della nostra lode e del nostro amore, principio ispiratore della nostra condotta.

 

  MESSAGGIO DEL GIORNO  

L'amore tutto soffre, tutto sopporta: non vi è nulla di vile o di altezzoso nell'amore. L'amore non fomenta scismi, l'amore non si ribella, l'amore agisce sempre in tutta concordia; dall'amore furono condotti alla perfezione tutti gli eletti di Dio, e senza l'amore nulla a lui piace. San Clemente

 

  

 

Martedì 18 Giugno 2024

 Continua in Vaticano la riunione del Consiglio dei Cardinali alla presenza di Papa Francesco; i lavori si concluderanno domani.

 


 

 

Martedì 18 Giugno 2024


- Il Vescovo Guglielmo alle ore 18 celebra l'Eucaristia nella Chiesa Madonna di Czestochowa in Rocca di Capri Leone e amministra la Cresima ad un gruppo di giovani.

Oggi, 17 Giugno, la Chiesa ricorda San Ranieri, patrono di Pisa PDF Stampa
Scritto da Giancarlo D'Amico   
Lunedì 17 Giugno 2024 07:45

 

Nacque nel 1118 da Gandulfo Scacceri e Mingarda Buzzacherini. Malgrado gli sforzi dei genitori desiderosi di impartirgli un'educazione rigorosa, visse la giovinezza all'insegna dello svago e del divertimento. Ma a diciannove anni la sua vita cambiò. Fu decisivo l'incontro con Alberto, un eremita proveniente dalla Corsica che si era stabilito nel monastero pisano di San Vito. Scelse quindi di abbracciare in pienezza la fede, tanto da partire per la Terra Santa. A 23 anni decise di vivere in assoluta povertà, liberandosi di tutte le ricchezze per darle ai poveri. Trascorse un lungo periodo presso gli eremiti di Terra Santa vivendo esclusivamente di elemosine. Mangiava due volte alla settimana sottoponendo il suo corpo a grandi sacrifici. Tornato a Pisa nel 1154, circondato dalla fama di santità, vi operò miracoli, così come aveva fatto in Terra Santa. Morì venerdì 17 giugno 1161. Nel 1632 venne eletto patrono principale della diocesi e della città di Pisa.

  

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Prima lettura

Dal primo libro dei Re       21, 1-16

Nabot venne lapidato e morì, e Acab si impadronì della sua vigna.

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Salmo responsoriale

Rit.  Sii attento, Signore, al mio lamento.           dal salmo 5 

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Vangelo

Dal Vangelo secondo Matteo              5, 38-42

Io vi dico di non opporvi al malvagio. 

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Meditiamo insieme

 

Quanto è faticoso iniziare la settimana con una Parola così destabilizzante! Gesù riprende l'idea della scorsa settimana: se amiamo chi ci ama, cosa facciamo di straordinario? E insiste: saremo giudicati così come giudichiamo gli altri. La vedo grigina! Non so voi, ma io tendo sempre a sottolineare le mancanze degli altri, a vederne l'enormità, e a minimizzare i miei difetti, a sorvolare su di essi, a lasciar perdere? Il Signore ci chiede di giudicare con correttezza, con misericordia, senza astio, senza rabbia, mettendoci nei panni degli altri. Guardare la trave che portiamo nel nostro occhio, significa evitare di salire sullo scranno del giudice, del saccente, per accomodarci, invece, in quello accanto al fratello che sbaglia. Quanto è difficile confrontarsi con una persona che ci giudica! Quanto è liberante avere a che fare con qualcuno che, invece capisce i tuoi sbagli perché lui per primo li ha commessi! Impegniamoci, in questa settimana, a giudicare gli eventi, gli altri e noi stessi col metro con cui li giudica Dio: con benevolenza, con compassione, con comprensione e verità. Solo se autentici, solo togliendo la maschera della nostra ipocrisia potremo incontrare le persone nel loro intimo.

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Preghiamo insieme

 


Nella sua immensa bontà il Padre ha sacrificato il suo Figlio unigenito per la nostra salvezza. Rivolgiamoci a lui con fiducia, certi che esaudirà la nostra unanime preghiera, dicendo:
Ascolta, o Padre, la nostra preghiera.

Per il Papa Francesco, i vescovi e i sacerdoti, perché l'esercizio del loro ministero sia sempre testimonianza limpida di profonda conversione a Dio. Preghiamo:

Per i popoli oppressi da regimi dittatoriali, perché il conforto della fede li aiuti a spezzare la spirale della violenza e a confidare nella provvidenza divina. Preghiamo:

Per i giudici e quanti operano nel campo della giustizia, perché svolgano la loro azione con onestà e retta coscienza, cercando sempre la verità e il rispetto di ogni uomo. Preghiamo:

Per i carcerati, perché la privazione della libertà li conduca a un pentimento profondo e sincero e a confidare nella misericordia di Dio. Preghiamo:

Per noi, perché impariamo a correggere noi stessi prima degli altri e a liberare il nostro cuore dall'egoismo per amare i fratelli come Dio li ama. Preghiamo:
 
Dio buono e fedele, che soccorri chi spera in te, concedi al tuo popolo di guardare con rinnovata certezza all'amore del tuo Figlio che si dona anche in questa eucaristia, e vive e regna nei secoli dei secoli. Amen.

LITURGIA DELLE ORE - Volume II

 Prima Lettura

Dal libro di Giosuè     (4, 1-24)

Debora e Barak

Seconda Lettura

Dal trattato «Sul Padre nostro» di san Cipriano, vescovo e martire       (Nn. 8-9; CSEL 3, 271-272)

La nostra preghiera deve essere pubblica e universale

Lunedì della III settimana, ufficio della feria del tempo ordinario.

 

Impegno di vita

Oggi, nella mia pausa contemplativa, mi soffermo con pace e gioia a vedere i doni di Dio che ho ricevuto per il bene mio e della mia famiglia, della comunità, di quella porzione di Chiesa a cui appartengo.


INTENZIONE DI PREGHIERA DEL GIORNO   

Perchè il Signore ci insegni a vedere il bene e a combattere l'egoismo e la cattiveria.

 

  MESSAGGIO DEL GIORNO  

Non è vostro fratello che voi condannate, ma voi stessi; siete voi che vi preparate un temibile tribunale, davanti al quale dovrete rendere conto rigoroso del vostro comportamento. Come Dio ci perdonerà i nostri peccati nella misura in cui noi avremo perdonato agli altri, così anche ci giudicherà nella misura in cui avremo giudicato gli altri. San Giovanni Crisostomo

 

  

 

Lunedì 17 Giugno 2024

 


- Iniziano stamattina in Vaticano la riunione del Consiglio dei Cardinali, alla presenza del Papa; si tratta della terza riunione del 2024 dopo quelle di febbraio e aprile. Nell'ultima sessione di lavori ad aprile, il focus si era concentrato sull’implementazione della costituzione apostolica Praedicate evangelium nelle Curie diocesane, sugli scenari di guerra nelle diverse parti del mondo, “particolarmente in Medio Oriente e in Ucraina” con la speranza da parte dei cardinali e del Papa "che si incrementino gli sforzi volti ad individuare percorsi di negoziato e di pace”. Sempre nelle scorse riunioni i membri del Consiglio si erano confrontati “sul ruolo femminile nella Chiesa” e hanno ascoltato le riflessioni di due donne, suor Regina da Costa Pedro e la professoressa Stella Morra. Il Consiglio di Cardinali, dopo il rinnovo dell’organismo da parte del Papa il 7 marzo 2023, è composto dai cardinali Pietro Parolin, segretario di Stato; Fernando Vérgez Alzaga, presidente della Pontificia Commissione per lo Stato della Città del Vaticano e del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano; Fridolin Ambongo Besungu, arcivescovo di Kinshasa; Oswald Gracias, arcivescovo di Bombay; Seán Patrick O'Malley, arcivescovo di Boston; Juan José Omella Omella, arcivescovo di Barcellona; Gérald Lacroix, arcivescovo di Québec; Jean-Claude Hollerich, arcivescovo di Lussemburgo; Sérgio da Rocha, arcivescovo di San Salvador de Bahia. Il segretario è monsignor Marco Mellino, vescovo titolare di Cresima. Il Consiglio è stato istituito da Papa Francesco con il chirografo del 28 settembre 2013 con il compito di aiutarlo nel governo della Chiesa universale e di studiare un progetto di revisione della Curia Romana, quest’ultimo realizzato con la nuova costituzione apostolica Praedicate Evangelium pubblicata il 19 marzo 2022. La prima riunione del C9 si è svolta il 1° ottobre 2013.


 

 

Lunedì 17 Giugno 2024


- Il Vescovo Guglielmo conclude oggi la Visita Pastorale nella parrocchia Sant'Erasmo di Reitano con il seguente programma:

Ore 10.30:  Incontro con il Sindaco, con i membri dell'Amministrazione e del Consiglio comunale ed i dipendenti comunali presso la sede municipale;

Ore 17.00: Vista agli ospiti della casa famiglia "Fabrizio Regalbuto" e della Casa dei Nonni;

Ore 18.00: Celebrazione Eucaristica conclusiva.

Oggi, 16 Giugno, la Chiesa celebra l'XI Domenica del tempo ordinario PDF Stampa
Scritto da Giancarlo D'Amico   
Domenica 16 Giugno 2024 07:46

La liturgia di questa Undicesima Domenica del tempo ordinario ci invita a riflettere sulle parabole del seme e del granello di senape per farci comprendere lo sviluppo inaspettato del Regno di Dio che Gesù annuncia tra difficoltà, ostacoli e rifiuto.
Gesù usa le parabole quando capisce che deve avvicinarsi maggiormente alla realtà dei suoi ascoltatori, usando immagini più vicine a loro.
Tali parabole sono presentate in un momento difficile del suo ministero, quando il Suo annuncio incontra delle difficoltà.
Gesù descrive il Regno di Dio come un uomo che getta il seme nel campo. Dopo aver gettato il seme, rimane in attesa che il seme produca il frutto, per poi essere mietuto.

Gesù usa le parabole quando capisce che deve avvicinarsi maggiormente alla realtà dei suoi ascoltatori, usando immagini più vicine a loro. Tali parabole sono presentate in un momento difficile del suo ministero, quando il Suo annuncio incontra delle difficoltà.
Gesù descrive il Regno di Dio come un uomo che getta il seme nel campo. Dopo aver gettato il seme, rimane in attesa che il seme produca il frutto, per poi essere mietuto.
Il regno di Dio è una realtà che cresce giorno per giorno con l’aiuto di Dio e l’impegno di tutti quelli che credono.  Nel cuore di ogni uomo Dio semina la sua verità e la sua grazia operando in modo silenzioso. L’Eucaristia che stiamo per celebrare ci aiuti ad invocare questo dono per tutta l’umanità, animati dalla serena certezza che il Signore non lascia nulla di intentato per portare tutti alla salvezza, anche se ad ognuno chiede di cooperare con lui perché essa raggiunga ogni uomo e ogni cuore accolga il Suo amore.

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Prima lettura

Dal libro del profeta Ezechiele        17, 22-24

Io innalzo l’albero basso.

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Salmo responsoriale

Rit. È bello rendere grazie al Signore.           dal salmo 91  

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Seconda lettura

Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi        5, 6-10

Crediamo, perciò parliamo. 

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Vangelo

Dal Vangelo secondo Marco             4, 26-34

È il più piccolo di tutti i semi, ma diventa più grande di tutte le piante dell’orto.
 

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Meditiamo insieme

Questa domenica undicesima del tempo ordinario dell'anno liturgico ci offre l'opportunità, attraverso i quattro testi biblici di riflettere sulla parola di Dio e sulla sua efficacia nella nostra vita di cristiani. Effettivamente, come leggiamo nel vangelo di oggi, che è quello di Marco, il regno di Dio è come un seminatore che esce a seminare e butta la sua semente e la lascia nella sua spontaneità e processo biologico naturale crescere e sviluppare. Egli non dovrà fare molto, ma deve fare molto il terreno che accoglie questa semente. Si tratta di una delle tante parabole di Gesù, finalizzate all'istruzione del popolo di Dio circa la disponibilità ad accogliere e far fruttificare la parola di Dio, che, se accolta sinceramente, fa crescere e sviluppare il regno di Dio, la casa di Dio, la comunità dei cristiani. E ciò non solo numericamente, perché la parola si diffonde di porta in porta, di bocca in bocca, ma qualitativamente, in quanto fa crescere il livello di moralità e santità, predispone il cuore e la mente delle persone a incamminarsi sulla strada della verità, della luce e della responsabilità. La via della salvezza è indicata e tracciata. Sta a noi percorrerla nel modo migliore e consona alla parola di Dio che ci spinge ad agire continuamente verso il bene, rifiutando il peccato e il male e facendoci gustare la bellezza e la dolcezza interiore di fare il bene e vivere nel vero bene. 

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Preghiamo insieme


Riuniti insieme dalla chiamata del Signore Gesù, ci rivolgiamo a Lui con fiducia. Preghiamo insieme e diciamo: Aumenta la nostra fede, Signore.

Ti ringraziamo o Signore Gesù, di averci donato la semente della fede. Donaci la grazia di crescere come persone e come comunità nella tua Santa Chiesa, noi ti preghiamo.

Ti ringraziamo o Signore per i pastori che mandi a coltivare e sostenere la nostra vita cristiana: Papa Francesco, il nostro vescovo Guglielmo, i sacerdoti e i nuovi sacerdoti. Sostieni con la tua grazia il loro laborioso ministero, noi ti preghiamo.

Ti affidiamo il nostro tempo, o Signore: dona fortezza e speranza a tutte le famiglie, specialmente a quelle che soffrono per mancanza di amore, di lavoro, di casa. Apri il nostro cuore all’accoglienza e alla carità vera, noi ti preghiamo.

Concedici la grazia di usare bene ogni giornata che ci doni. Ti affidiamo il tempo dell’estate dei ragazzi e dei giovani, perché diventi occasione di incontri che aiutano a vivere con gioia e verità, noi ti preghiamo.


O Padre, che a piene mani semini nel nostro cuore il germe della verità e della grazia, fa’ che lo accogliamo con umile fiducia e lo coltiviamo con pazienza evangelica, ben sapendo che c’è più amore e giustizia ogni volta che la tua parola fruttifica nella nostra vita. 

LITURGIA DELLE ORE - Volume III

 Prima Lettura

Dal libro dei Giudici (2, 6 - 3, 4)

Situazione generale al tempo dei giudici

Seconda Lettura

Dal trattato «Sul Padre nostro» di san Cipriano, vescovo e martire
(Nn. 4-6; CSEL 3, 268-270)

La preghiera prorompa da un cuore umile


Domenica della III settimana, ufficio della XI Domenica del tempo ordinario; Te Deum. Antifone al Benedictus e al Magnificat anno B.

 

Impegno di vita

Il seme di Dio, posto nel mio cuore, può crescere solo se vi è una risposta costante e adeguata; ascolterò sempre la voce di Dio e risponderò prontamente nel costruire il suo regno.


INTENZIONE DI PREGHIERA DEL GIORNO   


Per ogni credente, perchè guidato dalla Parola di Dio, impari a scoprire i germi di novità che Dio semina nella storia, e coltivi, con assiduità e impegno, ogni germoglio di vita.


   MESSAGGIO DEL GIORNO

 

Gesù, troppo spesso agiamo come se tutto dipendesse da noi, come se fossimo noi a rendere il seme deposto nelle nostre mani più o meno fecondo, più o meno efficace. Aiutaci, dunque, a credere nella potenza della tua Parola. Donaci di attendere che essa compia il suo corso, senza pretendere di sostituirci a te. Roberto Laurita

  

 

Domenica 16 Giugno 2024

 

- Alle ore 12 Angelus recitato dl Santo Padre Francesco in Piazza San Pietro.

 


 

 

Domenica 16 Giugno 2024



- Il Vescovo Guglielmo inizia la Visita Pastorale nella parrocchia Sant'Erasmo di Reitano con il seguente programma:

Ore 10.30: Accoglienza in Piazza del Popolo da parte delle autorità e fedeli;

Ore 11.00: Celebrazione Eucaristica di apertura in Chiesa Madre;

Ore 17:00: Assemblea parrocchiale presenti il Coro, Ministri straordinari della Comunione, Consiglio Pastorale e Consiglio per gli Affari Economici.

 

- Alle ore 19, a conclusione dell'anno pastorale, il Vescovo Guglielmo, presso l'Istituto dei Padri Giuseppini di Acquedolci, presiede la Celebrazione Eucaristica domenicale con le Famiglie della diocesi.

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